Il sindaco Giovanni Santomauro e di conseguenza il Comune di Battipaglia non avevano colpe nella vicenda delle case occupate.
Lo ha stabilito la corte d’appello di Salerno, smentendo dunque l’antimafia. Il Tribunale aveva condannato il Comunea a pagare almeno 197mila euro, più interessi, come risarcimento dei danni arrecati ad uno dei legittimi assegnatari. I locali vennero occupati, quand’erano ancora poco più che un cantiere, da diciassette famiglie dal marzo del 2012 all’ottobre del 2013.
«Nessuna colpevole inerzia – si legge nella sentenza dei togati d’appello – è imputabile al Comune nell’assunzione delle iniziative e dei provvedimenti necessari a garantire agli aventi diritto la tempestiva disponibilità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica».
Dunque per il secondo grado di giustizia, l’allora sindaco Santomauro ha agito regolarmente e ciò crea una diversa interpretazione del suo operato rispetto a quanto detto dall’Antimafia, un qualcosa che portò allo scioglimento del comune battipagliese per infiltrazioni mafiose e dunque alla nomina dei famosi tre commissari.
Era stata l’attuale guida politica di Battipaglia, l’amministrazione di Cecilia Francese, ad impugnare la sentenza che in Appello è stata dunque stravolta. Da capire, adesso, cosa accadrà nel prossimo futuro e soprattutto se qualcuno coinvolto nella vicenda deciderà di ottenere maggiormente giustizia.