Il Giro d’Italia, transitato in provincia mercoledì, lascia dietro di se una lunga scia di polemiche. Ad alimentarle è il sindaco della città di Eboli Mario Conte che ha scritto alla Rai, rea di non aver tutelato il buon nome della sua città, per ribadire l’importanza di Eboli e per rivendicarne la patria potestate della mozzarella.
«A nome della città – scrive – vi chiedo una rettifica circa quanto erroneamente dichiarato e quanto gravemente omesso al pubblico di milioni di telespettatori. Le pregevoli riprese dall’alto, attestazione di una storia millenaria, sono state purtroppo accompagnate da un imbarazzante silenzio dei telecronisti e da alcune imprecisioni. Nessun accenno al suo patrimonio culturale, ai suoi tesori architettonici, alla sua bellezza naturalistica, alle produzioni agricole ed industriali».
«Non è mia intenzione alimentare una rivendicazione di municipio – aggiunge – tuttavia credo che sia doveroso dare in queste occasioni la giusta visibilità ed informazioni corrette sui comuni di Italia che rappresentano l’ossatura del Paese, con le loro storie, tradizioni, produzioni e saperi. La mozzarella, è una delle eccelse produzioni di Eboli e della Valle del Sele che aziende di prim’ordine portano sulle tavole di milioni di consumatori in tutto il mondo, generando un fatturato di oltre 4 miliardi di euro e dando occupazione».
L’ira funesta di Conte, dunque, è stata scatenata per la poca attenzione ad Eboli e per l’affermazione secondo la quale sarebbe stata Battipaglia la città della mozzarella. Un j’accuse, quello del primo cittadino, molto forte e determinato, la cui intensità, al di là di ogni polemica, non è stata espressa in egual misura per altre criticità forse leggermente più importanti come, ad esempio, la sanità.