Il rimpasto in giunta ha rotto gli equilibri, inevitabilmente. Il primo segnale lanciato al sindaco Vincenzo Napoli è stato dato nel pomeriggio di ieri, in occasione dell’inaugurazione della diciottesima edizione di Luci d’Artista.
Ad accompagnare il primo cittadino e il presidente della Regione Campania Vincenzo Napoli il neo assessore all’Urbanistica, Commercio e Lavori Pubblici Dario Loffredo, l’assessore alla Mobilità Rocco Galdi e i consiglieri Horace Di Carlo, Vittoria Cosentino e Antonio Carbonaro.
Il rimpasto non è giunto come un fulmine a ciel sereno: se ne parla da mesi ma Napoli, con abilità, ha sempre smentito, rassicurando i suoi rispetto a lamentele avanzate. Eppure, alla fine, tutto è andato secondo i piani: giovedì mattina i tecnici Michele Brigante e Paola Adinolfi, ai quali erano state conferite le deleghe all’Urbanistica e al Bilancio hanno rassegnato le dimissioni, sostituiti dai politici Dario Loffredo ed Eva Avossa, quest’ultima nuovamente a Palazzo Guerra dopo una breve esperienza alla Camera dei Deputati, in quota Pd.
Le consultazioni
Nell’arco di poche ore, ad inizio della scorsa settimana il sindaco ed il suo capostaff hanno incontrato i gruppi consiliari per comunicare le decisioni assunte.
All’apparenza, nessuna grande ribellione ma i consiglieri hanno colto l’occasione per esprimere il loro rammarico rispetto all’attuale gestione. Critici anche i socialisti: il presidente della commissione Ambiente Rino Avella in oltre un’ora di colloquio ha messo in chiaro tutte le problematiche oggi presenti, il mancato rispetto dei ruoli e il poco spazio che si lascia ai consiglieri in carica.
Molto critico Horace Di Carlo che chiede spazio per il risultato conquistato alla passata tornata elettorale. Più e più volte ha minacciato di passare all’opposizione, ha chiesto il ruolo di Presidente del Consiglio ma si è scontrato con il no di Enzo Luciano. Il consigliere di Salerno per i Giovani però ieri era in piazza, rigorosamente accanto a De Luca con il quale ha condiviso il palco provando a scambiare qualche chiacchiera.
Caso unico in Italia, le dimissioni del presidente
Il presidente del Consiglio si è dimesso. A succedere a Dario Loffredo sarà l’ex assessore all’Ambiente Angelo Caramanno nel corso del consiglio comunale del prossimo 30 novembre. Il sindaco Napoli non nasconde la sua preoccupazione: i tanti malumori potrebbero portare qualche franco tiratore, del reso come avvenuto con la nomina di Loffredo.
Le reazioni
«Questa amministrazione è straordinaria! Quando penso di aver visto tutto, riesce sempre a sorprendermi. Dopo aver smentito e finanche negato per settimane, ecco servito il nuovo rimpasto di Giunta. Fuori le competenze tecniche, dentro l’apparato. Ci viene raccontato che la scelta è stata dettata dalla necessità di riportare la politica in Giunta che, per le vicissitudini giudiziarie post elezioni, era stata esclusa, facendo entrare Assessori tecnici. Solo che la narrazione non convince».
Lo ha dichiarato la consigliera del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro. «Non convince perché un assessore tecnico in Giunta permane, e allora ci sarebbe da domandarsi sulla base di quale presupposto politico e istituzionale sia stata fatta una selezione, e soprattutto, se vuoi ricostituire il potere politico della maggioranza, lo fai a tutto tondo, altrimenti resta sempre un tavolo a tre gambe! Non convince perché se fosse vero l’intento di riportare in Giunta la parte politica, quindi rinsaldare con la cittadinanza il patto elettorale, allora non si comprende cosa possa c’entrare la dott.ssa Eva Avossa, che eletta non è e, quindi, è una tecnica, di partito, ma pur sempre tecnica».
«A questo punto, non me ne voglia la neo-assessora, ma tra un’insegnante e una docente di Economia, beh, forse a scegliere un tecnico meglio sarebbe stato a tenerci chi quantomeno ha competenza – ha aggiunto la pentastellata -Non convince il nuovo riparto delle competenze tra gli Assessori, vecchi e nuovi, che sembra più un gioco di forza, un calpestio di piedi in terra, che nulla dovrebbe avere a che fare con la corretta, trasparente e leale gestione della cosa pubblica».
«Perché mentre nel Palazzo gli sguardi si incupiscono, molti abbassano la testa, altri minacciano azioni di ribellione, che finora non ho visto, il decadimento di questa Amministrazione è sempre più lampante, ostaggio, ormai, di ricatti e pretese, di conti elettorali da pagare, che danneggiano, giorno dopo giorno, solo la nostra Città. Credo davvero che il fondo sia stato toccato, e che si stia continuando a raschiare, quello che mi chiedo e se mai ci sarà qualcunə pronto a cambiare».
Con le dimissioni di Loffredo da consigliere comunale, il 30 novembre farà il suo ritorno a Palazzo di Città la prima dei non eletti con la lista dei Progressisti per Salerno, Sara Petrone.