La violenza di genere non è solo quella da uomo a donna, ma spesso succede anche il contrario seppur di sicuro in maniera minore. Uno di questi esempi si è concretizzato ad Agropoli.
Una donna del posto di 40 anni perseguitava l’ex marito. L’uomo ha denunciato la cosa e il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Vallo della Lucania ha disposto per la 40enne il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Alla base del provvedimento ci sono gli atti persecutori commessi nei confronti del già coniuge.
Il caso di Agropoli pone il focus su un fenomeno di cui poco si parla ma che invece è ugualmente preoccupante come quello della violenza sulle donne. Anche mariti, ex mariti, compagni o ex compagni possono subire le angherie, non solo fisiche, di chi hanno o avevano al fianco. A differenza di quanto avviene per il sesso femminile, però, non si tratta di violenza fisica, o in ogni caso non sempre, ma di pedinamenti, attacchi verbali, persecuzioni che minano la stabilità mentale delle persone offese le quali, a questo punto, non riescono più a vivere una vita serena.
L’appello delle forze dell’ordine è simile a quello che viene rivolto alle donne e cioè di denunciare, di non avere paura, di non nascondersi per timore di ritorsioni o di vergogna agli occhi della società. Da aggiungere, purtroppo, che poco distante da Agropoli, nello specifico a Sessa Cilento, si registra un altro caso, questa volta su una donna. Un uomo di 54 anni è stato raggiunto dal dispositivo di “allontanamento dalla casa familiare con prescrizione di non farvi rientro e divieto di avvicinamento alla persona offesa” emesso dal tribunale. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe più volte maltrattato l’ex compagna.
Le forze dell’ordine continuano con il messaggio e l’invito a rivolgersi alle autorità competenti perché ogni tipo di violenza deve essere condannata sempre e comunque, senza alcuna differenza di sesso.