Comincia oggi il processo in cui è imputato Marco Aiello per l’omicidio della moglie.
L’idraulico di 39 annilo scorso anno, il 20 di settembre, ha ucciso la moglie Maria Rosa Troisi in una villetta a Battipaglia. In questi mesi, l’uomo è stato in carcere, e da oggi sarà a giudizio presso il tribunale di Salerno proprio con l’accusa di omicidio.
Nel processo, l’ente guidato dalla sindaca Cecilia Francese ha deciso di costituirsi parte civile anche per essere vicino alla famiglia della vittima e più in generale dalla parte di tutte le vittime di violenza. La decisione arriva dopo il sollecito da parte dell’associazione “Non sei solo Battipaglia” che si occupa proprio di donne maltrattate.
«La decisione di costituirsi parte civile è sorretta da motivazioni legali e giurisprudenziali oggettive – le parole della realtà associativa – i fatti descritti e riportati nei capi di imputazione hanno arrecato danni immediati e diretti. Fin dalla sua nascita – spiegano – l’obiettivo dell’associazione è stato quello di promuovere iniziative volte a rimuovere gli ostacoli che impediscono la totale emancipazione e liberazione della donna nella società italiana, con particolare attenzione alla realtà meridionale».
«Ci impegniamo nella realizzazione dei diritti civili in genere e offriamo attività di consulenza e assistenza sociale, giuridica e psicologica alle donne e ai loro figli. La drammatica vicenda di Maria Rosa Troisi rappresenta una sostanziale sconfitta e una mortificazione per l’attività ininterrottamente svolta da oltre dieci anni».
«Costituirsi parte civile è un atto di forte connotazione non solo politica, ma anche sociale e culturale. La tragica perdita di Maria Rosa Troisi ci ha sconvolte, ma ci ha anche rese più determinate a gridare “Fa che io sia l’ultima”».
«La nostra costituzione di parte civile nel processo per la sua morte – concludono – è un atto di giustizia e di speranza, affinché nessuna donna debba più subire ciò che ha subito Maria Rosa».