C’è una svolta nel giallo di Castellabate sulla morte di Silvia Nowak. Nel registro degli indagati, è stato inserito Kai Dausel, il compagno della donna ritrovata cadavere circa un mese fa nella frazione di Ogliastro Marina.
La Procura di Vallo della Lucania, dunque, inserisce un primo nome mentre ha liberato la salma della tedesca, dando di fatto il via libera a eventuali esequie. L’uomo, convivente di Silvia Nowak, si è sempre detto estraneo ai fatti, fornendo anche l’alibi secondo la quale, al momento della scomparsa della ragazza, stava riposando nel giardino della villetta. 62enne ed anche egli tedesco, è stato più volte ascoltato dagli inquirenti ma ha mantenuto la sua posizione.
Qualcosa nelle indagini, evidentemente, non ha convinto gli inquirenti che ora indagano ufficialmente su di lui. Silvia Nowak, 53 anni, era scomparsa da casa lo scorso 15 ottobre ed il suo corpo è stato ritrovato, nella boscaglia, tre giorni dopo. Era in avanzato stato di decomposizione e in parte carbonizzato. Sul cadavere, segni di aggressione. L’esame autoptico, seppure i risultati non siano ancora ufficiali, pare abbia confermato che la morte sia avvenuta per percosse poco dopo la scomparsa, quindi tre giorni prima del ritrovamento.
Le fiamme sarebbero arrivate solo quando la morte era già sopravvenuta e non subito. Altro elemento di dubbio è il luogo dell’omicidio che pare non essere quello del ritrovamento. Tante zone d’ombra, quindi, sulle quali fare luce al fine di trovare e dare giustizia per questo ennesimo caso di femminicidio.