Continuano le indagini per la morte di Marianna Pisciotta, l’insegnante 36enne di Marigliano, in provincia di Napoli, che da sette anni viveva a Battipaglia.
La donna è stata trovata cadavere in casa di un amico a Carbonare di Nola ove era ospite. La causa della morte è stato un colpo di pistola al cuore sparato dall’arma, legalmente detenuta, dall’amico e collega che la ospitava.
Il 43enne, insegnante di educazione fisica, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo causato dalla omessa custodia della pistola. Gli inquirenti stanno ovviamente indagando sulla vicenda per fare luce su quanto sia accaduto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio. Non si esclude alcuna pista, seppur in un primo momento si sia parlato di suicidio.
La modalità, per l’appunto un colpo al cuore, potrebbe far sorgere qualche sospetto. Chi indaga è in attesa dei risultati dello Stub, una delle tecniche più utilizzate per la rilevazione dei residui da sparo che si basa su un tampone per l’analisi con il microscopio.
I campioni sono stati prelevati sia dalle mani della donna sia da quelle dell’uomo e con essi si potrà capire se è stata lei a sparare o se le indagini dovranno prendere un’altra strada.
Si è in attesa, inoltre, dell’esame autoptico, al quale il corpo dovrebbe essere sottoposto, al fine di acquisire ulteriori materiali sui quali indagare.