Home Attualità Alta velocità: sindaci a difesa del territorio

Alta velocità: sindaci a difesa del territorio

L’alta velocità a sud di Salerno sarà presto realtà.

I lavori procedono spediti e a breve sarà anche completato il primo lotto. I sindaci di Eboli, Campagna, Contursi Terme, Buccino, Palomonte, Sicignano degli Alburni e Battipaglia annunciano iniziative di protesta per denunciare il drastico ridimensionamento delle risorse promesse come ristoro ai territori coinvolti nei lavori per l’alta velocità ferroviaria.

Durante gli incontri istituzionali che hanno preceduto l’apertura dei cantieri, era stato concordato un contributo pari al 2% del valore dell’appalto, ovvero 36 milioni di euro, con la prospettiva di arrivare fino a 100 milioni grazie a ulteriori stanziamenti.

Ora, invece, i Comuni sono stati informati che la somma disponibile è stata ridotta all’1%, pari a 18 milioni di euro, con l’aggiunta di soli 15 milioni da ripartire in tre annualità, tra il 2026 e il 2028.

Una decisione che ha suscitato indignazione tra i rappresentanti locali, che chiedono il rispetto degli impegni assunti e delle tempistiche inizialmente previste.

«Una misura insufficiente e offensiva, che arriva dopo circa un anno e mezzo di stop dei lavori del Tavolo tecnico istituito per la pianificazione delle opere di compensazione e di rigenerazione urbana – fanno sapere i primi cittadini – i territori continuano a subire evidenti modificazioni e mortificazioni per consentire la realizzazione di opere mal progettate e che determinano immensi disagi per le comunità coinvolte.

Rispetto ad abbattimenti di abitazioni private, aree di insediamento produttivo sventrate, tessuti urbani e rurali completamente stravolti, i comuni attraversati devono ottenere i giusti riconoscimenti in termini di risorse, con ristori capaci di andare incontro almeno alle aspettative minime dei territori e dei cittadini».

In queste ore i sindaci stanno avviando contatti sia con il Ministero delle Infrastrutture che con la Regione Campania.

Puntano a un incontro immediato a Roma, che possa tenersi già nei prossimi giorni.

«In assenza di riscontri, in maniera plateale, saremo a Roma, sotto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mercoledì 23 luglio 2025, alle ore 11.30, con le nostre fasce tricolore ed avvieremo ogni azione possibile per far sentire la voce delle nostre popolazioni, a cominciare dal blocco dei cantieri, per trasmettere il senso della preoccupazione e delle aspettative delle comunità.

Il tempo delle attese è scaduto».