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Battipaglia, appartamenti confiscati per i senzatetto

A Battipaglia gli appartamenti confiscati ai clan camorristici saranno destinati all’accoglienza breve e temporanea per persone e famiglie in condizioni di povertà estrema, elevata marginalità sociale e senza dimora per le quali s’intende attivare un percorso di autonomia attraverso progetti personalizzati.

La proposta avanzata dal vicesindaco di Battipaglia, Gabriella Catarozzo, che ha recepito le indicazioni dei tecnici del Comune, diretti dall’ingegnere capo Carmine Salerno, c con le associazioni del terzo settore, è divenuta provvedimento esecutivo nelle scorse ore, quando la giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese ha deliberato il da farsi in riferimento agli innumerevoli beni confiscati che sono ubicati a Battipaglia.

Proposte progettuali al vaglio della Regione Campania, che dovrà decidere se e come finanziarle. In via Marconi c’è il secondo dei tre lotti, consistente in un locale ternano ed uno interrato da 400 metri quadri: un tempo c’era um laboratorio d’analisi. Se le richieste giunte alla Regione Campania secondo gli intendimenti della giunta Francese trovassero accoglimento, quelle unità immobiliari si tramuterebbero in una sorta di ambulatorio per indigenti. La delibera, finalmente, tratteggia un futuro pure per il fatidico progetto Passepartout, nell’alloggio di via Leopardi confiscato 24 anni fa alla famiglia Ascolese. Nei locali verranno servizi di assistenza sociolegale, di orientamento al lavoro e accompagnamento, di mediazione sociale in ambito abitativo, di assistenza sociosanitaria e psicologgttca, di formazione e di mediazione linguistica e culturale rivolti a tutti gli stranieri.