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Battipaglia, Attanasio ai domiciliari

La Cassazione conferma i docimiliari per l’imprenditore di Battipaglia Giovanni Attanasio, della Nantana.doc spa.

A renderlo noto è la Guardia di Finanza di Salerno che ha dato esecuzione ad un provvedimento del tribunale del Riesame, così come confermato dalla Suprema Corte di Cassazione. Il 64enne si vide già sequestrare un equivalente di 43 milioni di euro. Secondo le Fiamme Gialle, l’attività di Attanasio riguardava varie presenze in servizi di logistica, in modo principale, ma anche pulizia e facchinaggio. Lavori che sarebbero però stati realizzati nell’arco di sette anni, dal 2013 al 2019, attraverso delle cooperative e con fatture inesistenti per un valore di 175 milioni di euro.

Una cifra enorme che ha fatto scattare l’interesse dei finanzieri. Ovviamente quelle cifre non hanno rispettato gli obblighi fiscali. L’intera vicenda è cominciata lo scorso dicembre, quando il Giudice per le Indagini Preliminari avviò la prima confisca milionaria riconoscendo i reati tributari a carico di Attanasio. Tali reati erano relativi a infedeli dichiarazioni sulle imposte sui redditi e Iva, omessa dichiarazione, omesso versamento delle ritenute e dell’imposta sul valore aggiunto delle cooperative. Il Gip aveva parzialmente accolto le richieste della Procura, il Riesame aveva avuto una diversa valutazione accogliendo tutto quanto chiesto dal Procura ed infine arriva la decisione della Cassazione.

Secondo l’apparato accusatorio, la società di Attanasio si sarebbe avvantaggiata, facendo assumere la propria forza lavoro da altre società, con soggetti che avrebbero poi cessato l’attività senza assolvere agli obblighi fiscali previsti dalla legge. Servendosi di subappalti, poi, la Nantana.doc avrebbe fornito dipendenti con prestazione di servizi soggeta ad Iva rimanendo però celata. Tuto ciò permetteva ovviamente un grosso risparmio, illecito, e conseguenti prezzi inferiori ai concorrenti sul mercato. Ben nove le cooperative riconducibili a Giovanni Attanasio.