Abbiamo letto con sgomento la petizione con raccolta firme che circola in
queste ore per le espressioni razziste che la colorano, e per la quotidiana dose di
allarmismo e populismo che male non fa, evidentemente, quando bisogna
coccolare il proprio elettorato in vista delle prossime tornate. Il problema della
sicurezza a Battipaglia esiste da tempo, ma non ha colori.
I fenomeni di microcriminalità aumentano esponenzialmente e vedono protagonisti giovani e
meno giovani di qualsiasi nazionalità. È un problema che esiste da quando i
commercianti denunciavano la scarsa illuminazione al centro come in periferia;
da quando ai piedi del Comune o a piazza Amendola risse e coltelli la facevano
da padrone sotto gli occhi silenti di quest’amministrazione incapace di
garantire maggiori controlli, o quantomeno di richiederli, nemmeno per le vie
del centro; esiste da quando un piano per l’edilizia popolare, che garantirebbe un
alloggio magari anche ai tanti vituperati extracomunitari ghettizzati e costretti a
vivere e lavorare in nero, non è mai realmente partito. Ed esiste da quando il
tanto sbandierato sistema di videosorveglianza non è mai stato messo in atto.
Potremmo continuare per ore ad elencare i motivi che rendono la nostra città
meno sicura ma sarebbe un esercizio inutile. Piuttosto ci interesserebbe
parlare di fatti. E di soluzioni. A Battipaglia c’è forse un problema di
integrazione, figlio dell’assenza totale di strutture che possano accogliere e
indirizzare, extracomunitari e non, verso un percorso più felice. Chi arriva qui,
oggi, alle porte della Piana del Sele non ha molta scelta: o il caporale, e quindi lo
sfruttamento, o la criminalità. Puntare il dito contro il nemico di turno è lo sport
preferito dei populisti. Noi vorremmo liberarcene. Per questo chiediamo a gran
voce che vengano intensificati i controlli magari incrementando la presenza
di forze dell’ordine sul territorio, che vengano garantiti maggiore sicurezza ai
cittadini e maggiori diritti alle persone più povere, un tetto per chi non ce l’ha e
strutture e centri che possano essere punti d’ascolto e di partenza per le persone
più povere, indipendentemente dal luogo di nascita scritto sui loro documenti.
Alle urla, agli allarmismi e alla caccia allo straniero preferiremmo azioni concrete
degne di un Paese e di una Città, la nostra, democratica.
COMUNICATO STAMPA DEL CIRCOLO PD BATTIPAGLIA