Non ha prodotto grossi risultati il sit in dei lavoratori della Fos di Battipaglia ieri dinanzi alla sede di Confindustria a Salerno e anche il tavolo tra le parti non ha sortito l’annullamento della cassa integrazione come speravano i dipedenti della Fos. L’azienda era rappresentata dai dirigenti Ernesto Marzano, Claudia Aletto e Marco Giordano, ed è stata ribadita ribadito la decisione di avviare la Cassa integrazione ordinaria per tredici settimane a causa del brusco calo di ordini riscontrato. Una sospensione per tutti i lavoratori, circa 300 senza considerare l’indotto, che allarma i sindacati.
A rappresentare i lavoratori al tavolo c’erano Antonio D’Amato per la Filctem Cgil, Gerardo Giliberti per la Femca Cisl, Alessandro Antoniello per la Uiltec Uil e Rosario Bartolomeo per la Ugl Chimici.
I sindacalisti hanno manifestato nuovamente la loro preoccupazione per la modalità di ricorso allo strumento, sia per quanto riguarda gli aspetti retributivi dei lavoratori sia sotto il profilo tecnico industriale.
Come già spiegato nei giorni passati, il blocco delle macchine potrebbe avere ripercussioni serie. «Fermare una fabbrica di fibre ottiche per 13 settimane sotto l’aspetto strettamente tecnico è disastroso, in quanto tenere gli impianti per così lungo termine fermi rischia di non poterli più riavviare e quindi dover provvedere alla sostituzione all’eventuale ripartenza allungando di conseguenza il periodo di fermo – avevano scritto i sindacati – Mentre sotto l’aspetto puramente sociale, l’impatto economico sarebbe disastroso per i lavoratori e l’indotto tutto, vista anche la grave crisi di questo periodo storico».