Il comune di Battipaglia guida le colate di cemento in provincia di Salerno. Il dato viene fuori dall’Ispra.
In Italia, secondo quanto emerso dall’indagine, l’impermeabilizzazione e la cementificazione del suolo hanno superato, nel corso del 2021, i due metri quadri al secondo e in appena dodici mesi le coperture artificiali hanno raggiunto la cifra paurosa di 70 chilometri quadrati: è il valore più alto in assoluto degli ultimi dieci anni.
È uno dei dati più preoccupanti che emerge nell’ultimo report dell’Ispra sul consumo di suolo in Italia. A fare le spese di questo fenomeno sono principalmente suoli precedentemente destinati all’agricoltura e alla vegetazione, anche in ambito urbano. Una situazione molto complicata, dunque, che riguarda da vicino l’intera provincia di Salerno.
Detto del capoluogo, anche nel resto dell’area che va da Scafati a Sapri si è registrata una “grossa ripresa” della cementificazione nel 2021 rispetto all’anno precedente.
Il Comune dove sono stati “bruciati” più ettari di terreno è Battipaglia: la capofila della Piana, infatti, ha visto scomparire 5,67 ettari in soli dodici mesi. Ma anche in altre due zone del Salernitano si è registrata una costante e crescente attività. In primis nel Comune di Capaccio Paestum: all’ombra dei Templi, infatti, in un anno sono stati cementificati 4,5 ettari di terreno prima “libero”.
E poi c’è l’intera Valle dell’Irno: a Baronissi, infatti, il cemento ha toccato altri 4,07 ettari mentre a Mercato San Severino sono stati 4,75 gli ettari toccati dal cemento. A Fisciano, invece, il dato si è fermato a 1,63 ettari.