Colpisce anche Battipaglia la grande operazione della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che ha visto misure cautelari e sequestri in tutta Italia.
Tutto parte da un lavoro dei pubblici ministeri dell’antimafia di Napoli che da tempo stavano seguendo giri di danaro sporco da riciclare. Al centro dell’inchiesta anche il battipagliese Donato Belli che è accusato, in qualità di rappresentante legale della società cooperativa “ServLog” dal giugno del 2011 al maggio del 2018, di associazione a delinquere e compensazioni indebite. Nel 2017, però, il vulnus: la coop sarebbe stata beneficiaria di ben 536mila euro grazie all’inesistente credito Iva dell’anno precedente di un’altra srl.
Per Belli, imprenditore classe ’75 nato e residente a Battipaglia, è stato disposto l’obbligo di firma dinnanzi all’autorità giudiziaria. Belli, nell’ordinanza della Dda napoletana, viene visto come uno dei tanti prestanomi. Nell’intera inchiesta sono 24 gli indagati e tra i vari reati ci sono anche il falso, la truffa, la truffa allo Stato, le minacce.
Escluso, in ogni caso, il 416bis e cioè l’aggravante di finalità e contesti camorristici per gli atti contestati. Adesso, si aprirà l’iter processuale nel quale saranno appurate le colpe.