Dovrà restituire 48mila euro al Comune l’ex sindaco Fernando Zara.
È quanto stabilito da una determina dell’ufficio contenzioso, che ha annullato le precedenti determine prodotte fra il 2013 ed il 2016 che avevano liquidato al suo avvocato Michele Tedesco le somme relative alle competenze legali per otto capi di imputazione per i quali Zara, sindaco all’epoca del processo che lo portò anche all’arresto nel 1997, è stato assolto con formula piena.
Il segretario generale, come si legge nella determina, ha riscontrato profili di illegittimità nei rimborsi in questione, confermati anche dalla Corte dei Conti. “Tale esorbitante rimborso – si legge nella sentenza della Corte – è avvenuto in presenza di una sentenza penale di condanna giuridicamente non frazionabile ai fini del rimborso delle spese legali con la quale, accanto all’assoluzione per determinati reati, veniva acertato in capo al sindaco il reato di Corruzione”.
Zara, dal canto suo, ha annunciato che farà ricorso al decreto ingiuntivo: “Quei soldi – ha dichiarato al quotidiano La Città – non li ho mai visti poiché ad incassarli è stato il mio legale. Rimane strano che tutti coloro i quali sono stati coinvolti in procedimenti giudiziari dal 1997 ad oggi sono stati pagati”.