La strage di Calenzano, che ha visto la morte di cinque persone e il ferimento di altre ventisei, riaccende i riflettori sui siti pericolosi.
Secondo un rapporto dell’Ispra, elenco che periodicamente il Ministero dell’Ambiente, oggi Transizione Ecologica, stila, anche la provincia di Salerno ha una forte criticità.
Si tratta di un censimento degli stabilimenti industriali in cui può verificarsi un incidente in grado di contaminare l’ambiente circostante. Sono ben diciotto, infatti, i siti ritenuti pericolosi dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Uno di essi è a Battipaglia e un altro a Eboli.
Sul sito dell’Istituto è possibile visionare la lista completa con tanto di nomi dei siti e indirizzi. È un qualcosa di pubblico, dunque consultabile da tutti. Tra i diciotto siti, uno è situato a Battipaglia e un altro a Eboli.
Secondo l’Ispra, l’industria battipagliese produce e stocca pesticidi, biocidi e fungicidi.
L’impianto eburino, invece, si occupa di stoccaggio del Gpl. Come detto, si tratta di un elenco stilato dall’Istituto, il quale, di concerto con Ministero e altre istituzioni sul territorio, si occupa anche di monitorare siti con periodicità.
Quanto accaduto in Toscana riporta l’attenzione sui siti di cui sopra, ma essi sono presenti da anni nei territori e non hanno mai dato problemi. Secondo l’Ispra, anche lo stabilimento Eni rientrava nel novero dei siti a rischio, probabilità che si è purtroppo verificata con le conseguenze ben note.