Giorni di caos per la sanità provinciale.
Tra la recrudescenza di infezioni da covid e il primo caso diagnosticato di febbre gialla, un 59enne ricoverato al Ruggi d’Aragona di Salerno, sono tante le criticità che si stanno registrando quotidianamente. Nel Cilento, a Vallo della Lucania, un infermiere del pronto soccorso è stato aggredito da chi, forse spazientito dalle lunghe attese, era in fila al San Luca.
“Non possiamo che condannare fermamente questo ennesimo atto di violenza nei confronti di chi ogni giorno dedica la propria vita alla cura degli altri, spesso in contesti lavorativi difficili e non ottimali – dice il segretario provinciale di Nursind Biagio Tomasco – non possiamo più permettere che i nostri operatori lavorino in condizioni di rischio senza adeguate protezioni. Non possiamo restare a guardare mentre la situazione degenera ulteriormente. È una questione di civiltà che non può più essere ignorata”.
Ad alzare la voce è anche il direttore del reparto Gravidanze a Rischio del nosocomio salernitano Mario Polichetti, molto pronto negli ultimi tempi ad intervenire sui più svariati argomenti. L’allarme lanciato in queste ore è relativo al reparto di cardiochirurgia del nosocomio salernitano, considerato fino a qualche anno un’eccellenza per la cura di talune problematiche.
“Se prima era ai primi posti per i servizi offerti ora è una Cenerentola – le parole del primario nonché responsabile sanità dell’Udc – non è più tollerabile che la salute pubblica sia messa a repentaglio da situazioni del genere. Si è arrivati, a causa doi mancanza di personale, a dover scegliere chi salvare per primo è ciò è tragico. Stremati dalla fatica, medici ed infermieri sono costretti a prendere decisioni drammatiche, come accadde durante la pandemia di Covid-19, quando si doveva scegliere chi trattare a causa delle risorse limitate”.
“Questo non dovrebbe accadere in un paese avanzato. Serve trovare una soluzione immediata a questo problema. È necessario attivare tutte le procedure per reclutare nuovi medici e garantire l’assistenza alle persone che ne hanno bisogno – si rivolge ai piani alti dell’Asl – non possiamo più permettere che la carenza di specialisti trasformi l’ospedale di Salerno in un luogo dove si rischia di morire in attesa di un intervento”.
“È ora di agire con determinazione e responsabilità per ripristinare dignità e sicurezza a un reparto che deve tornare ad essere un punto di riferimento per la sanità salernitana e campana Chiediamo un intervento immediato per garantire che nessun paziente debba più affrontare il dramma di un intervento rinviato, o peggio, di una vita messa in pericolo per la mancanza di personale adeguato”.