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Capaccio, caso di mobbing?

Caso di mobbing nel comando dei vigili urbani?

Arriva da Capaccio Paestum una pesante denuncia da parte di un vigile urbano. Giovanni De Cesare, che è anche dirigente sindacale della FISI, parla della situazione difficile in cui dal mese di settembre è costretto a lavorare.

«Il comando dei vigili di Capaccio Paestum mi costringe a lavorare in un angusto ufficio ubicato in zona Licinella. Lì ho soltanto una scrivania con tre sedie, una per me e due per i cittadini. Non c’ è un computer, non c’è una connessione ad internet – dice De Cesare – non c’è riscaldamento e nemmeno i servizi igienici sono degni di questo nome.

La mia famiglia, mossa a compassione da ciò che raccontavo, mi ha portato una stufetta elettrica per difendermi dal freddo e riscaldarmi. Non ho più dignità lavorativa – denuncia l’ uomo – sono impossibilitato a lavorare come vorrei perché non posso nemmeno raccogliere una denuncia da parte di un cittadino dato che non ho i mezzi per farlo. Sul perché di questo trattamento, De Cesare non riesce a darsi una spiegazione ma il tutto potrebbe essere additato alle denunce fatte in passato.

Sul caso, interviene anche Rolando Scotillo, altro dirigente Fisi: «Stiamo analizzando le azioni da mettere in campo per il mancato rispetto del contratto nazuonale del lavoro. Nella vicenda del nostro iscritto si sta attuando un vero e proprio linciaggio psicologico oltre che la mancata osservanza delle leggi circa i luoghi di lavoro, la tutela della salute del lavoratore».