Nuovo tassello nella intricata vicenda che a Capaccio Paestum ha visto in manette esponenti politici dell’amministrazione, nome eccellente quello di Franco Alfieri, ma anche funzionari e dipendenti comunali.
Tra essi Antonio Bernardi, agente di polizia locale. Secondo le accuse, il 29enne vigile urbano è finito in carcere perché si è fatto portare delle minacce da parte di Roberto Squecco nei confronti dell’allora sindaco, reo, a loro dire, di non aver rispettato un patto sottoscritto per le elezioni.
Accordo finito al centro dell’inchiesta giudiziaria e che secondo gli inquirenti si baserebbe su un impianto di matrice mafiosa.
Il ragazzo è stato sospeso dal servizio, un qualcosa di scontato, data la pesante misura di custodia cautelare che sta scontando da ormai due settimane. Congelato, dunque, anche lo stipendio.
È a rischio anche il suo posto di lavoro. La decisione è stata presa dal commissario prefettizio Davide Locastro che ha applicato semplicemente la norma. Bernardi è un volto noto per la politica capacciopaestana.
Nel 2017, si era candidato a sindaco nella città dei templi alla guida della lista del Movimento 5 Stelle. Legalità, rinnovamento, cambio radicale della macchina amministrativa erano le parole chiave della sua campagna elettorale.
Nell’interrogatorio di garanzia, il già pentastellato si è avvalso della facoltà di non rispondere.