Il punto di primo soccorso di Capaccio Scalo (Psaut) oggi rimarrà chiuso e così anche il 12 e il 15 di gennaio per mancanza di medici. Dice la sua il consigliere comunale Emanuele Sica che aveva portato l’argomento anche in assise.
Del ridimensionamento del Psaut di Capaccio Scalo e del conseguente rischio di chiusura definitiva ne abbiamo parlato più e più volte, sin dalla scorsa campagna elettorale, facendone anche una formale interrogazione al Sindaco nel Consiglio Comunale del 19 Settembre 2024, a cui ci fu risposto che lo stesso si era già attivato presso gli organi competenti al fine di ripristinare il servizio per le ore notturne e scongiurare definitivamente il rischio di chiusura del presidio anche per l’orario diurno.
Purtroppo ci dispiace dover rilevare, ancora una volta, che i nostri timori erano e sono più che fondati, in quanto, non solo il servizio notturno, chiuso dal 16 Settembre 2024, non è stato ripristinato e né si prevede di farlo, ma rileviamo ormai concrete difficoltà a garantire, in modo regolare, anche il servizio nell’orario diurno.
Infatti, questa mattina con un semplice avviso affisso all’ingresso e senza una preventiva comunicazione all’utenza, si è proceduto a chiudere il presidio, formalmente, per la giornata odierna, ma sembra molto probabile che la problematica si possa protrarre anche per altri giorni a venire, a causa, di una carenza di medici e personale infermieristico. Un’eventualità che, se confermata, sarebbe un segnale di evidente difficoltà a garantire la regolare erogazione del servizio.
Non si tratta di speculazione politica, né vogliamo puntare il dito, a prescindere, contro questa amministrazione, che in materia sanitaria ha poteri limitati, ma visto che si ostina, al netto della complessa situazione contingente, a voler rimanere in carica, a suo dire, per senso di responsabilità, allora pretendiamo che si assuma le proprie responsabilità e che faccia valere e difenda, lì dove conta, i diritti della città che pretende di amministrare.
Non possiamo accettare il ridimensionamento del servizio, né il rischio di perdere un presidio così importante, così fondamentale per i cittadini e per i residenti di un ampio territorio.
In caso di chiusura del Psaut, il pronto soccorso più vicino sarà Battipaglia, con tutte le criticità del caso. Agropoli, lo sappiamo, non ha un presidio capace di trattare le emergenze e il paziente viene mandato a Vallo della Lucania.
Il nostro riferimento, dunque, è verso nord ma i tempi di percorrenza saranno molto alti. Un cittadino di Capaccio Paestum colpito da infarto, giusto per fare un esempio, potrà essere soccorso? E da chi? L’ambulanza da dove partirà?
E soprattutto ci sarà un medico a bordo? I quesiti, dunque, rimangono gli stessi, per i quali, invece, un’amministrazione realmente responsabile dovrebbe pretendere, dall’Azienda Sanitaria Locale, risposte e soluzioni rapide e concrete.
Chi di dovere dovrà spiegarci cosa è successo e soprattutto cosa devono aspettarsi i cittadini di Capaccio Paestum e dei comuni limitrofi.
In ogni caso, noi non staremo a guardare e faremo qualsiasi cosa per tutelare il diritto alle cure e all’assistenza sanitaria della nostra comunità.