Potrebbe allargarsi ancor di più l’inchiesta sul caso che ha visto l’arresto di Franco Alfieri il 3 di ottobre.
Da Cava de’ Tirreni è arrivata la sospensione di Francesco Sorrentino, funzionario del comune metelliano, lo stesso che aveva voce in capitolo nel Consorzio Farmaceutico Salernitano e che avrebbe dovuto firmare il piano di rientro del Comune di Capaccio Paestum, ormai in predissesto.
Insomma, una situazione non proprio facile non tanto per l’amministratore oggi ai domiciliari quanto per chi regge le sorti della città dei templi.
Il piano di rientro deve essere presentato a stretto giro e se così non dovesse essere, vicesindaco, assessori e consiglieri potranno essere condannati all’impossibilità di candidarsi per un tempo lungo dieci anni e anche al danno erariale. Si rischia grosso, quindi, talmente tanto che la maggioranza eletta con Alfieri starebbe scricchiolando.
Una prima defezione c’è già stata. Il consigliere Masiello ha già presentato le dimissioni e altri starebbero valutando di farlo nei prossimi giorni onde evitare, per l’appunto, problemi.
Il commissariamento di Capaccio Paestum è sempre più vicino e se non sarà Alfieri a dimettersi, saranno i consiglieri a far mancare il proprio sostegno. Non è detto, infine, che si voti già nella finestra temporale primaverile, insieme ai già programmati referendum, ma in un prossimo futuro, a secondo delle decisioni del prefetto e delle disposizioni della Procura.
L’associazione a delinquere contestata al sindaco sospeso è un’accusa pesante che potrebbe portare ad un commissariamento molto lungo e ad un intervento da parte dello Stato molto serio. Tutto è in divenire, ma ciò che si prospetta all’orizzonte è un mese di dicembre molto caldo per l’amministrazione capaccese.