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Cava de’ Tirreni, sequestrata carrozzeria abusiva

LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA UNA CARROZZERIA ABUSIVA A CAVA DE’ TIRRENI: AVEVA CESSATO LA PARTITA IVA, MA PROSEGUITO DI FATTO L’ATTIVITA’.
Durante una normale attività di controllo, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha individuato e sottoposto a sequestro un’officina completamente abusiva a
Cava de’ Tirreni (SA), denunciandone il titolare.
L’intervento risale a qualche giorno fa, quando le Fiamme Gialle cavesi, in servizio nella frazione di Santa Lucia, hanno notato, oltre il cancello di un’abitazione privata, un uomo in
tuta da lavoro, intento a riparare una delle tante auto parcheggiate in un ampio piazzale attiguo. Insospettiti, i militari hanno fatto ingresso in quella che si è rivelata una vera e
propria officina, con tanto di capannone per il ricovero di attrezzature e pezzi di ricambio, appurando così la presenza del presumibile proprietario e di un cliente, che aveva portato
a riparare la sua utilitaria.
Dai riscontri successivi è emerso che l’azienda, seppur in piena attività (come testimoniato dalle numerose autovetture da riparare), era completamente sconosciuta al Fisco da quando,
nel 2013, il titolare ne aveva ufficialmente dichiarata cessata la partita IVA.
Per interrompere l’esercizio irregolare, i Finanzieri hanno sottoposto a sequestro l’intera struttura e la merce rinvenuta, tra cui pezzi di ricambio e materiali vari classificati come
rifiuti, lì depositati in assenza di ogni autorizzazione amministrativa.
Nei confronti del proprietario, denunciato a piede libero a questa Procura della Repubblica per la specifica violazione in materia ambientale, saranno adesso avviati gli accertamenti
necessari, anche per ricostruire l’attività svolta negli anni in totale evasione delle imposte dovute. Da chiarire anche la posizione del dipendente che lavorava “in nero”, il quale
risulta a tutti gli effetti assunto come operaio di un’altra ditta di Cava.
Per lui ed il cliente sorpreso all’atto del controllo è pure scattata la sanzione amministrativa prevista dal DPCM del 2 marzo u.s., pari ad almeno 280 euro (in caso di pagamento
anticipato entro 5 giorni), dal momento che entrambi si trovavano in un Comune diverso da quello di residenza, senza alcun giustificato motivo.
IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
(Dott, Antonio-Centore)
comunicato stampa