Si è tenuto sabato, presso la Camera di Commercio di Salerno, l’attivo unitario provinciale di Cgil, Cisl e Uil sulla piattaforma nazionale in merito alla legge di Bilancio 2019. Le conclusioni sono state affidate al segretario aggiunto della Cisl nazionale, Luigi Sbarra, dopo, gli interventi dei segretari provinciali di Cgil Salerno, Cisl Salerno e CST UIL Salerno, ArturoSessa, Gerardo Ceres e Gerardo Pirone.
“È dall’integrazione delle realtà più deboli, e soprattutto dal riscatto occupazionale, sociale e produttivo del Sud, che bisogna ripartire per recuperare una crescita equa e sostenuta. Crescita che purtroppo è la grande assente di questa Manovra. Il Governo ascolti, dia un segnale forte di coesione e di unità nazionale”, ha detto Sbarra. a margine dell’attivo unitario di Salerno. “Da Svimez e Commissione europea, sono arrivati numeri che confermano tutti i nostri timori: dati che parlano di un Paese Italia fermo perché non riesce a far leva sulle grandi potenzialità inespresse delle proprie aree sottoutilizzate. Servono investimenti seri, che rilancino infrastrutture, politiche industriali e dei servizi, messa in sicurezza del territorio, scuola e pubblica amministrazione, che spezzino le diseconomie che allontanano i capitali privati. Vanno sbloccate le grandi opere e potenziati i driver di ricerca e innovazione, delle reti della conoscenza, della formazione, dell’alternanza scuola-lavoro. Il network dei servizi e delle politiche attive va consolidato con meccanismi di integrazione sociale che vadano oltre l’assistenzialismo per inserire tanti giovani e donne nel mercato del lavoro. Un Paese che voglia dirsi credibile deve onorare i rinnovi dei contratti pubblici e aprire un confronto con le Parti Sociali su un fisco e una previdenza più equi, oltre la logica degli annunci e degli slogan. C’è un Patto sociale e generazionale da ridefinire insieme, un Progetto Paese da orientare su obiettivi di crescita economica, coesione, occupazione e sviluppo. L’Esecutivo ascolti le nostre proposte ed avvii una stagione di responsabile cooperazione con il sindacato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche i segretari provinciali Ceres,Sessa e Pirone. “Cgil, Cisl e Uil vogliono un Paese Italia che riparta dalla coesione, dall’inclusione e dall’integrazione, antidoti alle paure dell’altro, in un sistema virtuoso di convivenza in cui il lavoro può favorire le politiche di integrazione dei migranti, evitando forme di sfruttamento e di caporalato che, negando le condizioni di vita e di lavoro dignitoso, favoriscono le speculazioni malavitose che si nutrono del disagio sociale”, hanno affermato. “Un Paese che costruisce il proprio futuro e lo rappresenta a partire dal lavoro, libero, dignitoso e di qualità, si basa su di un sistema virtuoso di convivenza, rispettoso delle necessità e dei bisogni delle persone, in un’ottica di reciprocità, chiave di volta per una reale integrazione. Soltanto una buona politica di accoglienza, equa, solidale e sostenibile può permettere una corretta integrazione, mettendoci al riparo da possibili degenerazioni razziste e xenofobe di cui l’#Italia non ha certo bisogno”.