Prefetti e sindaci in Regione per la condivisione delle Linee guida nazionali regionali in materia di Coronavirus. La riunione è stata convocata per oggi pomeriggio nell’auditorium dal presidente De Luca al fine di trovare linee d’azione comuni in un contesto che, fino ad oggi, è stato caratterizzato dalla confusione. In una nota la Regione ha precisato che non vi è alcun provvedimento di chiusura scuole sul territorio della Campania. “Non vi è la necessità di bloccare le attività didattiche” si legge nella nota di Palazzo Santa Lucia. Un messaggio velato ai sindaci che, in autonomia, hanno deciso di chiudere gli istituti scolastici per interventi di sanificazione. Scelte frutto del momento che secondo Anci Campania devono essere ricondotte nel perimetro di regole condivise ed univoche. “Bisogna fissare – è quanto riportato nel comunicato dell’Associazione dei Comuni – in modo lineare e codificato i comportamenti da assumere. Bisogna sottrarre i Sindaci alla personale interpretazione di norme e raccomandazioni e al ricorso conseguente di strumenti derogatori dell’ordinamento giuridico”.
LA NOTA DELL’ANCI CAMPANIA
Da molti giorni i Sindaci sono alle prese con un’emergenza sanitaria che non ha precedenti in Campania. Da oltre una settimana essi devono dare riposte ai loro concittadini, stremati e frastornati da ansie e paure, e fronteggiare nel contempo una indecente valanga di fake news che rende questa crisi ancora più caotica e intricata.
A questo scenario, di per sé già molto complicato, si aggiunge un quadro normativo e sanitario in continuo aggiornamento da parte della Cabina di regia nazionale, ma che ha ricadute confuse, a volte contraddittorie, sui territori, soprattutto su quelli, come la Campania, in cui non c’è stato, fortunatamente, alcun caso conclamato di persona positiva al Coronavirus.
Finora tutti i Sindaci della Campania si sono attenuti alle Linee Guida del Ministero della Salute e alle raccomandazioni diffuse dalla Presidenza della Giunta Regionale della Campania con una propria Ordinanza.
In entrambi i casi, tuttavia, si è creato lo spazio per iniziative di efficacia temporanea, esercitate attraverso ordinanze contingibili sulla base dell’articolo 50, comma 5 del Tuel. Si è venuta, in tal modo, a produrre una situazione inintellegibile e sfasata, in cui ognuno ha proceduto in ordine sparso. Comuni, anche limitrofi, hanno adottato provvedimenti diversi e talvolta discordanti.
Ora è il momento di fare chiarezza!
Tutti i Sindaci della Campania hanno bisogno di certezze di regole che stabiliscano cosa fare in “tempo di pace”, quando non ci sono contagiati, e in “tempo di guerra”, quando la diffusione del COVID-19 potrebbe raggiungere la Campania.
Bisogna fissare in modo lineare e codificato i comportamenti da assumere. Bisogna sottrarre i Sindaci alla personale interpretazione di norme e raccomandazioni e al ricorso conseguente di strumenti derogatori dell’ordinamento giuridico.
Costruiamo insieme, Sindaci e Regione Campania, un perimetro di regole per fronteggiare in modo efficace l’emergenza, evitando panico e allarmismo.