Continua la crociata della Uil Fpl sulla questione della diabetologia ad Eboli. Il sindacato, dopo la nota inviata anche al ministero competente, è stato ricevuto a Roma per discutere della situazione.
«L’incontro tenutosi al Ministero della Salute – fanno sapere – è stato pienamente soddisfacente e costruttivo e corre l’obbligo di ringraziare in modo particolare la Dottoressa Maria Rosaria Campitiello, Capo Segreteria Tecnica del Ministro, che, oltre a rivelarsi umanamente sensibile, ha dimostrato competenza e fattività, discutendo anche delle complicanze relative alle liste d’attesa, dunque assicurando il suo interessamento e quindi fornendo idonee rassicurazioni a riguardo».
«Al contrario, ad oggi si deve purtroppo come al solito evidenziare l’assoluto silenzio dei vertici aziendali, solo un comunicato stampa dell’Asl Salerno, ovvero il direttore generale Gennaro Sosto e il direttore sanitario Primo Sergianni, come d’altronde si rileva soltanto una promessa, una enunciazione di principio, comunicata oramai parecchi giorni addietro agli organi di stampa da parte del presidente della Regione Campania, del quale ancora attendiamo un suo autorevole e concreto intervento che determini e risolva la questione».
«Tale questione è quindi ancora irrisolta, il tutto dopo vari ripetuti incontri tenuti nell’arco di sei mesi con i vari responsabili periferici dell’Asl Salerno, che non hanno individuato alcuna soluzione al problema ma hanno prodotto solo fiumi di parole. Dunque dopo vari tentativi di dialogo da parte del Capodipartimento e Direttore sanitario del DEA Eboli-Battipaglia-Roccadaspide con i vertici aziendali, a tutt’oggi nulla è cambiato».
«Evidentemente qualcosa che possiamo solo immaginare ci sfugge, visto il diniego e soprattutto il “mutismo” da parte di chi dovrebbe dare risposte. Pertanto occorre d’altronde ribadire che nel prendere atto positivamente dell’incontro avvenuto al Ministero si auspica, dunque, di risolvere tutte le denunciate difficoltà in merito alla gestione e l’organizzazione del servizio ambulatoriale di diabetologia, perché tutti i pazienti soprattutto quelli cronici non sono numeri per i conti economici né oggetto di bilanci, ma sono persone e quindi vanno curati e considerati cosi come prevede la legge».