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Eboli, apre i battenti il Centro Anti Violenza

Si è tenuta questa mattina nell’aula consiliare Isaia Bonavoglia la conferenza stampa di presentazione del Cav (Centro Anti Violenza) di Eboli che verrà inaugurato ufficialmente sabato 27 luglio alle ore 18,00 in Corso Umberto al civico 2.
Lo sportello prende il nome dal progetto, ben più ampio, avviato con la sottoscrizione del protocollo d’intesa voluto dal Consigliere alle Pari Opportunità Pasquale Ruocco sotto l’egida dell’assessorato alle Politiche Sociali retto da Katia Cennamo.

“Lo Specchio”, questo il nome del progetto e dell’omonimo Cav, verrà realizzato in partenariato dalla Cooperativa Sociale Insieme, presieduta da Maria De Cesare e composta da sole donne, tutte con una preesistente esperienza specifica nel settore, la Cooperativa Sociale Spes Unica, presieduta da Francesco Cozzolino che gestisce già una casa famiglia, e da Cittadinanza Attiva sezione di Eboli, il cui coordinatore è Carmine Campagna.
Ciò che si intende creare è una rete dell’ascolto, dell’accoglienza, dell’accompagnamento a chi, vittima di violenza, sia essa fisica o psicologica, ha necessità di “ritrovarsi” ed uscire dal gorgo in cui è precipitata.

“Lo Specchio” ha ricevuto l’accreditamento per l’ambito dall’azienda speciale Sele Inclusione presieduta da Donato Guercio e sarà quindi immediatamente operativo.
Lo sportello di ascolto si avvarrà di figure professionali specialistiche: la psicologa Tina Rotondo, l’avvocato penalista Annamaria Giordano, l’avvocato civilista Alessia De Cesare, l’Assistente sociale Enza di Stasio, cui si affiancherà un’assistente sociale nominata dal Comune di Eboli.

Un numero telefonico sarà attivo 24 ore su 24 perché le donne possano trovare aiuto sia in presenza che telefonicamente nell’emergenza.

Fondamentale anche il ruolo di Cittadinanza Attiva che si occuperà sia della riattivazione dello sportello Rosa presso l’ospedale cittadino, per il quale sta lavorando ad una intesa già all’attenzione del neo Direttore Sanitario dottor Liguori, sia delle attività di informazione e sensibilizzazione sul territorio con una prima campagna già a settembre.

Percorsi dedicati, dunque, a disposizione delle donne vittime di violenza e dei minori vittime di violenza assistita.
Ma il progetto prevede, nei prossimi step, anche un centro di sostegno e di recupero per le dipendenze, spesso causa di maltrattamenti e violenze in famiglia, nonché un centro di rieducazione per i maltrattanti, entrambi con luoghi diversi e personale appositamente specializzato.

«Le donne hanno bisogno di trovare accoglienza, ascolto e aiuto in luoghi vicini, facilmente raggiungibili – ha spiegato Maria De Cesare – per ritrovare se stesse e la propria autostima».

«Aiutare e rieducare gli uomini maltrattanti è andare alle cause delle violenze – ha aggiunto Francesco Cozzolino – e le dipendenze poi sono una delle cause maggiori. Non sono affatto scomparse, nonostante negli ultimi anni se ne parli pochissimo, sono anzi aumentate e molte sono dipendenze del tutto nuove ma con gli stessi effetti devastanti. Molto spesso donne diverse, nel corso del tempo, diventano vittime dello stesso uomo proprio perché nulla è stato fatto per aiutarlo a cambiare vita».

«Il percorso necessita di una rete – ha spiegato l’avvocato Annamaria Giordano – Ad esempio sono molti coloro che hanno subito violenza assistita e che diventano a loro volta o dipendenti da qualche sostanza o semplicemente violenti a loro volta. E per il loro recupero sul territorio non c’è nulla, nonostante la legge lo preveda. Quindi ben venga un progetto che abbracci concretamente anche queste problematiche».

Particolarmente soddisfatto di questo primo passo di attuazione del progetto il Consigliere delegato alle Pari Opportunità Pasquale Ruocco: «L’augurio è che in un futuro prossimo sempre meno donne abbiano bisogno di rivolgersi allo Specchio o al percorso rosa in ospedale, ma sappiamo che attualmente i numeri sono alti. E c’era la necessità di agire concretamente».

«È una iniziativa molto attesa e necessaria – ha concluso l’Assessore Katia Cennamo – che mancava sul territorio ebolitano e che darà un supporto concreto a tantissime donne».
“Lo Specchio” sarà anche un punto di riferimento per le Forze dell’Ordine chiamate spesso, troppo spesso, ad intervenire d’urgenza per codici rossi.