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Eboli, conferenza di servizi sul Castello Colonna

Ad Eboli Si è tenuta questa mattina la Conferenza di Servizi Istruttoria convocata dal Ministero della Giustizia sulla volontà di una eventuale dismissione del Castello Colonna quale istituto a custodia attenuata.

Erano Presenti alla Conferenza i rappresentanti istituzionali dell’Amministrazione Penitenziaria con la presenza del Capo Dipartimento del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Lucia Castellano, il viceprocuratore della Repubblica Luigi Cannavale, il rappresentante dell’Agenzia del Demanio Luca Franzese, la Direttrice dell’Icatt Concetta Felaco, la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno Monica Amirante, i tecnici del ministero tra cui in particolare il direttore del III Dipartimento del Ministero della Giustizia Coordinamento tecnico e gestione dei Beni Immobili Massimo Santoro.

In rappresentanza della provincia la consigliera Filomena Rosamilia.

Il Sindaco di Eboli ha manifestato in maniera decisa la volontà di mantenere sul territorio comunale la funzione finora svolta dall’Icatt con il quale vi sono rapporti di collaborazione storici e che si intende anche implementare: «Abbiamo ricevuto dal Ministero della Giustizia l’assicurazione che in ogni caso interverrà per la messa in sicurezza del muro pericolante e della strada sottostante.

Dall’incontro è emersa la volontà ferma di questa Amministrazione di non perdere una struttura rieducativa e di inserimento lavorativo come l’Icatt.

E dalle parole del Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria emerge la volontà di venire incontro alle nostre richieste.

I tecnici del Ministero verificheranno con noi sia lo stato di fatto e i lavori urgenti a farsi al Castello Colonna con un sopralluogo congiunto già stabilito per il 5 febbraio, che le procedure da attivare per una eventuale cessione gratuita del castello al Comune di Eboli.

Dal canto nostro abbiamo proposto al Ministero di valutare altre strutture presenti sul nostro territorio dove si potrebbe collocare l’istituto a custodia attenuata. Il percorso di collaborazione e confronto è stato avviato dunque in maniera proficua per tutti gli attori».