Si terrà domani la presentazione della nuova giunta municipale di Eboli.
Sciolti nella serata di ieri gli ultimi nodi, il sindaco Mario Conte si appresta a presentare la sua prima squadra di governo.
Il primo cittadino, in questa prima fase manterrà cultura e pubblica istruzione. Vicesindaco Vincenzo Consalvo, al quale sono state anche conferite le deleghe alle Attività Produttive, Commercio, Patrimonio e Turismo. A Salvatore Marisei vanno l’Urbanistica ed i lavori Pubblici, mentre a Damiana Masiello nuovo assessore alle Politiche Sociali ed allo sport. Al bilancio ed ai tributi scelto Massimiliano Curcio, ultimo in quota Città del Sele.
L’esponente di Uniti per il Territorio, Antonio Corsetto, è il nuovo assessore alla Sicurezza ed alla Manutenzione.
Doppia quota rosa per Eboli 3.0 che prende le deleghe alle Politiche Giovanili ed alle Pari Opportunità con Alessia Palma e l’ambiente con Nadia La Brocca.
La conferenza di presentazione si terrà nella stanza del primo cittadino.
IL COMMENTO
Mormorii, perplessità e dissenso generale. Questi i sentimenti di queste ore rispetto ai nomi della imminente giunta Conte. Ci si aspettava plurilaureati, professori universitari, competenza reale sulle singole deleghe. Così come aveva annunciato il sindaco il giorno della proclamazione. Senza scendere nel dettaglio dei curricula presentati, nessuno sembra essere al Posto giusto, eccetto Enzo Consalvo e Antonio Corsetto.
Salvatore Marisei ( che è competente in diversi settori) è andata all’unico da cui è più distante. Poi Nadia La Brocca neolaureata nel settore urbanista va invece all’Ambiente ( pagherà forse la sua adesione al Partito di Toti?). Le due new entry, rispettivamente alle politiche giovanili ed alle politiche sociali Alessia Palma e Damiana Masiello, ragazze brillanti e intelligenti, ma con competenze minime nei settori affidatigli.
Le politiche sociali dovranno gestire circa sei milioni di euro dal Pnrr, e l’assessore presiederà la conferenza dei sindaci del Piano di zona. Qualche perplessità il popolo l’ha espresso. Ma si attenderà il lavoro concreto, con la speranza che ci si debba ricredere.