Eboli. “Il pompiere paura non ne ha!”. Recita così l’inno nazionale dei Vigili del Fuoco, raccontando il coraggio di chi, ogni giorno, indossando la divisa dei caschi rossi, affronta le avversità per prestare soccorso. Un inno che descrive anche la storia professionale e umana del capo reparto e caposquadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento provinciale di Eboli, Gabriele Coviello, salutato ieri – a suon di sirene degli automezzi di soccorso – in occasione dell’ultimo turno in servizio prima del pensionamento, dai colleghi del distaccamento ebolitano.
Classe 1965, sposato e padre di due figli, originario di Roccadaspide e residente tra gli Alburni e la Piana del Sele, Coviello vanta una lunga e brillante carriera di oltre 33 anni al servizio dello Stato. Tanto che l’inno nazionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non racconta soltanto la sua professione e il suo giuramento, ma anche la sua vita.
Nel 1992 Coviello realizza il sogno che coltivava sin da bambino e, seguendo le orme di uno zio appartenente ai caschi rossi, entra a far parte del Corpo nazionale, prestando servizio in varie caserme italiane: a Mantova, presso il distaccamento di Castiglione delle Stiviere, a Salerno, presso il distaccamento di Sala Consilina, e infine, dal 1997, a Eboli, dove ha ricoperto il ruolo di caposquadra e capo reparto.
Una vita al servizio dello Stato, della gente, delle comunità e soprattutto dei colleghi: così può essere definito il percorso del caposquadra e caporeparto dei Vigili del Fuoco di Eboli. Proprio per questo, ieri, in occasione dell’ultimo turno in servizio, i caschi rossi del distaccamento ebolitano hanno voluto salutarlo con il suono delle sirene, tributando un omaggio all’amico e collega Coviello.
A subentrare a Gabriele Coviello sarà il caporeparto e caposquadra Marcello Marotta, originario della città di Battipaglia, già in servizio presso il distaccamento provinciale dei Vigili del Fuoco di Eboli.
[di Mariateresa Conte]



