Stangata per il Comune di Eboli. Il Tar della Campania, Sezione di Salerno, ha emesso la sentenza in merito al ricorso presentato da te Engie Servizi SpA contro il Comune di Eboli, chiedendo l’annullamento di un provvedimento comunale relativo alla revisione dei canoni del servizio di pubblica illuminazione.
Il Tar ha accolto il ricorso e annullata la determinazione impugnata, con conseguente obbligo per il Comune di Eboli di pagare alla società ricorrente il canone dovuto per il 2022, pari a 749.445,77 oltre IVA, maggiorato di rivalutazione monetaria e interessi moratori.
Inoltre, il Comune è stato condannato al pagamento delle spese processuali, liquidate in 2000 euro, oltre accessori di legge. La controversia riguarda l’annullamento in autotutela, adottato dal Comune, della determinazione di aggiornamento dei canoni del contratto di appalto del 2009, ritenuta dalla ricorrente per violazione delle norme inerenti il procedimento amministrativo e sul potere di autotutela.
Il Comune di Eboli aveva rideterminato retroattivamente i canoni per il servizio di pubblica illuminazione dal 2009 al 2022, ritenendo che i canoni precedentemente calcolati fossero errati. L’ente aveva quindi chiesto il recupero di un importo maggiore pagato per il periodo in questione, pari a circa 1,9 milioni di euro.
Tuttavia, Engie Servizi contestava la legittimità dell’annullamento, ritenendo che l’esercizio del potere di autotutela fosse fuori termine e non giustificato dalla presenza di errori cantabili. La società chiedeva, in via principale, l’annullamento del provvedimento impugnato e, in via subordinata, l’accertamento e il pagamento di un credito relativo ai canoni maturati nel 2022, pari a 749.445,77 euro.
Il Tar ha innanzitutto esaminato il provvedimento del 18 ottobre 2022 che è stato quantificato come un annullamento in autotutela della precedente determinazione del 2012, che aveva stabilito i canoni per il periodo 2010-2411.
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