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Eboli, la rotatoria della morte

Contare gli incidenti avvenuti ad Eboli alla rotatoria di Cioffi è purtroppo operazione molto facile.

Per i mortali, poi, anche se si parlasse di una sola unità sarebbe un computo fin troppo alto, ma lì il numero non si ferma ad uno. L’ultimo accadimento che ha visto la morte di tre persone, marito moglie e madre di lei, è tale solo in mero ordine cronologico ma il prossimo, perché avverrà, sarà l’ennesima cronaca di una morte annunciata.

Sul fatto dei due coniugi dell’anziana si sta molto dibattendo perchè pare che i tre fossero stati dirottati da Agropoli all’ospedale di Battipaglia dove l’anziana avrebbe trovato soccorso. Motivo, questo, dell’alta velocità raggiunta dall’auto che si è poi ribaltata. Da dire c’è una cosa: l’ultimo incidente dell’aprile scorso, con un’auto che si è ribaltata nell’essimo punto, aveva causato la rottura del guard rail che era visibilmente piegato. Negli ultimi mesi, qualcuno ha fatto qualcosa? Assolutamente no.

La struttura è rimasta così, piegata verso il basso. L’alta velocità dell’auto, forse una distrazione, forse la fretta di voler portare la suocere in ospedale, hanno provocato l’impatto e lo stato delle cose ha fatto il resto: il guard rail è diventato una rampa di lancio per il mezzo che si è alzato per poi cadere rovinosiamente al suolo e capovolgersi più volte. La domanda che in molti si fanno, adesso, è semplice come semplice è la risposta.

Si poteva evitare? Assolutamente sì. Se fosse stato aperto il pronto soccorso forse non ci sarebbe stato quel viaggio della speranza, se il guard rail fosse stato riparato non ci sarebbe stato l’incidente o in generale se la rotatoria fosse stata costruita con dovizia e senza deviazioni si sarebbero evitate molte morti. Coi se e coi ma, però, non si fa la storia e dunque non possiamo muovere accuse, ma di certo si poteva lavorare meglio.

Adesso, purtroppo in ritardo, la soluzione è intervenire sul tratto e rifarlo completamente. I dati sono inquietanti e incontrovertibili.