Ad Eboli assistiamo all’ennesima incapacità dell’amministrazione Conte. Non è servita la proposta alternativa presentata dalle associazioni di categoria, dalle attività commerciali del paterno e dagli ambulanti, di lasciare il mercato al rione Paterno, con tutti gli adeguamenti necessari per consentire i lavori di riqualificazione del rione della pace. Tali lavori erano stati progettati dalla precedente amministrazione e finanziati dal commissario prefettizio.
Oggi dopo oltre 2 anni e mezzo non sono stati capaci nemmeno di cantierizzare opere della precedente amministrazione…sorte peggiore sta avendo anche il finanziamento ottenuto nel 2020 per realizzare una nuova pista di atletica al Dirceu.
Peggio ancora è come stanno gestendo la delocalizzazione del mercato al palasele, scelta nefasta che ucciderà il commercio in una zona strategica di Eboli determinando non solo un danno di aggregazione sociale ma la disoccupazione certa per oltre 40 famiglie di commercianti ebolitani.
Con l’avvio del ricorso al Tar verso la delibera di giunta per lo spostamento del mercato, notificato al Comune di Eboli (proposto da ben 37 operatori economici ambulanti con il supporto delle sigle Sindacali di ANVA Provinciale di Salerno, Assocampania, Confesercenti Eboli, Unimpresa Piana del Sele e Unione Consumatori), siamo arrivati alla dimostrazione che il fallimento di questa giunta è sotto gli occhi di tutti. Mai in passato era successa un’iniziativa di protesta di questo spessore, hanno dimostrato anche in questa procedura tutta la loro incapacità di amministrare il Comune, facendo venire meno tutti i criteri amministrativi previsti per legge…dalla mancata delibera di consiglio fino al mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria.
Ricordo ancora quando approvammo in consiglio comunale nel 2017 la delocalizzazione del mercato dal palasele al paterno, su richiesta delle associazioni di categoria. Al tempo il mercato al palasele aveva in pochi anni dimezzato gli ambulanti autorizzati essendo un’area troppo periferica. Con il successivo ritorno al paterno il numero degli stessi non solo non è diminuito ma ha portato una nuova linfa commerciale e sociale in tutto il quartiere.
In quel periodo applicammo, infatti, tutte le procedure previste dalla legge e riceveremmo, per questo, i complimenti sia della scelta politica che della gestione per avviare la delocalizzazione, da parte non solo delle associazioni di categoria ma anche dai commercianti, dai cittadini e dagli ambulanti. Ricordo il lavoro immane svolto dagli uffici, in particolare dal dirigente Mandia per la perfezione degli atti, e dalla direzione politica di una maggioranza che lavorava per e con la città.
Filomena Rosamilia – consigliera Provinciale e comunale del PD