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Eboli, protezione civile: si dimettono Ruggiada e D’Ambrosio

Ruggiada e D’Ambrosio: La Protezione Civile di Eboli perde le sue donne al comando.
Si dimettono il caponucleo e il suo vice.
“È stata calpestata la nostra dignità. Questa amministrazione non merita più il nostro impegno”.

Dopo sei anni di attività di volontariato all’interno della Protezione civile Città di Eboli, in qualità di caponucleo e vice caponucleo e responsabili di tutte le attività operative per la gestione dell’emergenza Covid-19, che per due anni esatti abbiamo gestito senza venir meno mai a quelli che erano e sono i principi dettati dai Regolamenti Nazionale e Comunale della PC ci vediamo costrette a rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni e a lasciare questo nucleo perché la dignità, prima di tutto il resto, ha un valore. E questo valore, insieme al rispetto e alla buona educazione sono imprescindibili nella vita di tutti i giorni.

Lo facciamo con rammarico e con il dispiacere di chi sa di aver messo se stesso in ogni azione, in ogni decisione, in ogni singolo momento. Perché si è trattato sì di volontariato, ma la professionalità e l’impegno non sono venuti meno, mai.

Quello che è successo nelle ultime ore attorno al Nucleo di Protezione Civile della Città di Eboli è vergognoso. Per le modalità adottate e per il comportamento di qualcuno. C’è una linea sottile che rimarca la buona educazione e il rispetto e dove finiscono queste due imprescindibili forme di vita, non possono sussistere più i motivi per continuare una collaborazione su base volontaria che per noi ha significato tanto, tutto e forse troppo. Abbiamo messo da parte gli impegni personali e la famiglia, per dedicarci alla PC, abbiamo operato in stato di gravidanza, per restare al servizio della Città. Ma evidentemente i giochi della politica valgono di più e di noi non interessa a nessuno.

Le scelte determinanti fatte dal Sindaco sono fondamentalmente di natura politica. Ma le modalità a volte lasciano davvero il tempo che trovano.

Il Nucleo di Protezione civile nasce dopo il nulla assoluto nella fine del 2015 con l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Cariello e per sei anni abbiamo affrontato qualsiasi tipo di emergenza. Nella prima fase della pandemia da Covid senza sosta, ogni giorno e sempre siamo stati in prima fila dando supporto e sostegno all’intera popolazione. Quello che abbiamo fatto è sotto gli occhi di tutti ed è inutile negarlo. Rimane nella storia della nostra Città. Non ne abbiamo fatto noi, un fatto politico.

Abbiamo operato in collaborazione con la gestione commissariale e abbiamo ricevuto importanti attestati di stima da parte del Commissario De Iesu che ci ha elogiati e ci ha voluti ancora operativi a supporto della Asl per la pratica delle vaccinazioni.

Abbiamo ricevuto attestati di riconoscimento e stima da tutti i nuclei di Pc dei comuni limitrofi, dal Dipartimento della Regione Campania, con i quali per anni abbiamo operato in grande sinergia. Abbiamo affiancato le realtà del terzo settore, senza esitare mai. Abbiamo rappresentato la voglia di metterci al servizio della nostra comunità esclusivamente per il piacere di fare volontariato. Ci abbiamo messo l’anima, il cuore, la forza fisica e l’impegno concreto.

Poi, il nulla. L’indifferenza e la superficialità.
Sin dall’insediamento di questa amministrazione non siamo mai state convocate dal Sindaco per presentare le attività di PC né il corpo dei volontari. Nemmeno per conoscerci ufficialmente, come ha fatto con tutti i dipendenti, con i vigili urbani, con chiunque prestasse un servizio per la nostra Città. Non abbiamo mai avuto né l’onore né il piacere di essere ricevuti ufficialmente per discutere, con nessuno degli esponenti di questa maggioranza che fosse un assessore o un consigliere, di quelle che potessero essere le criticità del Nucleo, le esigenze da tenere in conto per continuare con il nostro lavoro sul territorio.
Eppure, nonostante tutto abbiamo continuato a prestare servizio di volontariato presso il centro vaccinale Asl di via Buozzi addirittura provvedendo personalmente al nostro ristoro senza che nessuno si preoccupasse per noi. Nemmeno una bottiglia d’acqua ci hanno offerto.

Abbiamo prestato assistenza durante l’ultima emergenza meteo, impiegando uomini e mezzi e non ci siamo assentati un giorno. Facendo turni a volte estenuanti pur di garantire la nostra presenza. Con le forze a disposizione, con tutta la difficoltà e l’impegno che fare volontariato richiede.

Abbiamo assicurato e garantito assistenza e presenza tutte le volte che è stato necessario. E abbiamo avuto un grande rispetto, sempre, per chi ricopriva ruoli istituzionali.

Nelle ultime ore però qualcosa è precipitato e, davanti alla volontà più volte palesata di questa amministrazione di voler individuare un nuovo caponucleo e all’atteggiamento di qualche doppio-giochista di maggioranza e qualche funzionario, avevamo esattamente intuito e da subito quale fosse l’intenzione del Sindaco e della sua maggioranza. Salvo poi ricevere messaggi di vicinanza e di scuse da parte di chi ha detto di non sapere ciò che stesse accadendo in Comune. Ci hanno comunicato, con messaggi di finto buonissimo, la scelta del Sindaco di sostituire il caponucleo, immediatamente prima che fosse pubblicato l’ultimo decreto di nomina del caponucleo stesso. Ma poco importa. Non ci importa nemmeno sapere che non esiste una motivazione vera, reale, concreta, che veda Raffaella non più idonea a ricoprire questo ruolo. Anzi, le parole del dirigente, l’unico con il quale abbiamo avuto contatti, dicono altro. “Lavoro ed impegno profuso durante il periodo di reggenza, dimostrando capacità logistiche e umane eccezionali, che hanno contribuito in misura determinante alla difficile gestione emergenziale che ancora viviamo, garantendo coesione nel gruppo dei volontari che sempre più sta divenendo organismo indispensabile alla vita della nostra città”.

Dunque, un motivo valido a cui aggrapparsi, caro Sindaco, non c’è.

Ma a noi, onestamente, importa altro. Importa difendere la nostra dignità, che viene prima di tutto il resto nella nostra vita e non può essere svenduta per un capriccio politico.

Bene. Nulla contro la nomina del nuovo caponucleo di PC, che è stato volontario di questo nucleo e poi durante tutta la fase di pandemia, quando davvero c’era bisogno di supporto e di aiuto concreto e magari avrebbe potuto mettere al servizio della Città le sue grandi competenze che oggi lo portano ad essere nominato caponucleo, si è completamente assentato da tutte le attività di PC, ma la questione è morale, di buon senso e soprattutto di dignità. Il Regolamento Nazionale di Protezione Civile impone che la scelta del caponucleo avvenga previa consultazione elettorale, a votazione insomma, da parte dei volontari attivi. L’amministrazione ebolitana ha deciso di agire diversamente, contravvenendo alle norme del 2018 del Regolamento Nazionale e facendone una scelta meramente politica. È vero, non possediamo lauree che ci riconoscano un titolo, ma in tema di Protezione Civile sul campo, mettendoci impegno, determinazione e la faccia, da oltre sei anni, insieme ai sacrifici quotidiani, abbiamo imparato tanto e tanto abbiamo anche da insegnare.

Auguriamo al Nucleo Comunale della Protezione civile della nostra Città buon lavoro. Auguriamo a tutti i volontari veri, quelli che ci hanno affiancato notte e giorno in ogni tipo di emergenza, di continuare ad operare per il bene di Eboli e per l’interesse collettivo, della popolazione. E “ai grandi” di ristabilire quelli che sono i principi fondamentali del vivere civile. Partendo dal rispetto per le persone e per la loro dignità. Questa vostra decisione, carente di qualsivoglia motivazione sensata, è riconducibile esclusivamente ad un fatto vostro, un fatto politico.

Ma la dignità nella vita paga sempre.

Raffaella Ruggiada
Valentina D’Ambrosio
Comunicato Stampa