Il Consiglio comunale di Eboli si è finalmente tenuto ieri, dopo mesi di inattività dovuti all’incapacità della maggioranza
di garantire il numero legale. È stato approvato, con due mesi e mezzo di ritardo, il bilancio consolidato, che avrebbe
dovuto essere approvato entro il 30 settembre.
E nonostante ciò, i consiglieri e le consigliere di maggioranza, senza alcun tipo di imbarazzo, non hanno mancato di
invocare insistentemente il loro presunto “senso di responsabilità”.
Ma è stato con il quinto punto all’ordine del giorno, relativo alla realizzazione e gestione di un impianto di recupero di
rifiuti speciali non pericolosi, che si è consumata una pagina che possiamo definire indecorosa per le istituzioni
cittadine.
Dopo la relazione dell’assessore Marisei, infatti, consiglieri e consigliere di maggioranza hanno trasformato l’aula
consiliare, che dovrebbe essere luogo di confronto serio, trasparente e responsabile, in una caotica riunione interna di
coalizione, inscenando un tutti contro tutti senza precedenti.
Un teatrino grottesco e offensivo per la città, fatto di interventi sconnessi, fuori tema e del tutto estranei al punto in
discussione. Gli stessi consiglieri e le stesse consigliere che poco prima avevano richiamato il “senso di
responsabilità” hanno mostrato il vero volto di una maggioranza divisa, logorata, confusa e incapace di governare.
Dopo mesi di comunicazioni social in cui tutto veniva dipinto come magnifico e perfetto, in Consiglio si sono
improvvisamente denunciati ritardi e inefficienze, con accuse incrociate agli assessori, mai nominati ma chiaramente
indicati, e con interventi completamente scollegati dalla realtà cittadina.
C’è chi ha addirittura tirato in ballo i lavori della piazza e gli abbattimenti sulla litoranea ai tempi dell’amministrazione
Rosania, senza alcun nesso con il tema in discussione, e perfino chi si è cimentato in ragionamenti numerici sul
rapporto tra il numero di consiglieri e gli assessori spettanti, come se fosse quello il tema da affrontare mentre si
discuteva di un impianto di recupero rifiuti.
Eppure proprio su questioni delicate come la pianificazione urbanistica e la gestione dei rifiuti servirebbero serietà,
approfondimento e chiarezza verso i cittadini e le cittadine di Eboli, e non sceneggiate imbarazzanti che nulla hanno a
che fare con l’interesse collettivo.
Colpisce inoltre l’evocazione del “malaffare” da parte di chi oggi sembra più impegnato a difendere posizioni di
controllo sui dossier più delicati, dal PUC ai lavori pubblici, che a discutere nel merito delle questioni.
Quando un’aula consiliare diventa il luogo in cui si lanciano segnali trasversali invece di affrontare seriamente i temi,
la preoccupazione per la città non può che crescere.
E a questo si aggiunge l’assenza grave di gran parte dell’opposizione, consiglieri e consigliere comunali del PD in
primis, e lo scandalo degli assenti cronici che sottraggono seggi e rappresentanza alla città, indebolendo
ulteriormente un Consiglio già svuotato e paralizzato.
La responsabilità istituzionale non riguarda solo chi governa ma riguarda tutti e tutte.
La città merita amministratori e amministratrici capaci di discutere nel merito, e non comparse impegnate in
regolamenti di conti interni, perché non può essere ostaggio dell’improvvisazione e dei conflitti della maggioranza.
Come Sinistra Italiana Eboli continueremo il nostro impegno politico in città per contrastare questa deriva e costruire,
insieme alle cittadine e ai cittadini, un’alternativa seria, concreta e credibile.
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