Nella giornata di oggi i carabinieri della compagnia di Eboli hanno eseguito l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Salerno nei confronti di Cosimo Maiale (in custodia cautelare in carcere) e di Antonio D’Amato (agli arresti domiciliari). I due sono gravemente indiziati di furto aggravato in concorso, anche con altre due persone allo stato denunciate a piede libero, perché si sarebbero impossessati dell’incasso di una slot machine di un bar di Santa Cecilia di Eboli, pari a 3150 euro. Uno dei due, in particolare, è stato trovato in possesso di uno strumento in ferro, idoneo ad aprire e forzare la gettoniera.
I due indagati, dopo il furto, hanno minacciato il titolare del bar di danni gravi qualora avvesse chiamato i carabinieri. In particolare Cosimo Maiale con la frase: “Ma tu lo sai chi sono io? Io sono Cosimo Maiale”, ricordava la loro appartenza “anche familiare” allo storico clan.
I provvedimenti sono scaturiti da un’indagine cominciata nel mese di aprile e condotta dal Nucleo Operativo della compagnia carabinieri di Eboli e con l’ausilio della stazione carabinieri di Santa Cecilia, che ha consentito di documentare le condotte criminose poste in essere dagli indagati.