Home Cronaca Eboli, truffa agroalimentare: iniziati gli interrogatori

Eboli, truffa agroalimentare: iniziati gli interrogatori

Truffa all’Unione europea per ottenere i contributi comunitari: ieri davanti al gip Marilena Albarano, che la scorsa settimana ha emesso dodici misure cautelari agli arresti domiciliari per altrettanti imprenditori del settore agroalimentare, c’è chi si è difeso dalle accuse e chi ha preferito tacere.

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ad esempio, Annamaria Cascone, al momento dell’arresto responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa così come Attianese, mentre Alba La Brocca (difesa dagli avvocati Giuseppe Pepe e Martino Melchionda) si è difesa affermando di non aver truffato nessuno e dimostrando, documentalmente, che i suoi conferimenti erano reali. Ha risposto alle domande del gip anche l’imprenditore battipagliese Francesco Guglielmo Noschese (difeso dall’avvocato Agostino De Caro) che si è difeso chiarendo la sua posizione ed altri indagati saranno sentiti oggi (nel collegio difensivo, tra gli altri, anche gli avvocati Angela Cisale, Della Corte, Marco Martello) coinvolti nell’inchiesta giudiziaria che ha portato ai 12 arresti domiciliari e al sequestro di beni per oltre 9,6 milioni di euro mentre sono complessivamente 67 gli indagati (la maggior parte, quindi, a piede libero).

L’operazione effettuata dai finanzieri del comando provinciale di Caserta (compagnia di Mondragone nello specifico) su delega dell’European pubblic prosecutor’s office (Eppo) riguarda presunte irregolarità nell’accesso ai finanziamenti della Politica agricola comune (detta Pac) che, secondo le accuse, sarebbero stati ottenuti in maniera indebita da una delle più importanti realtà agricole, la Alma Seges di Eboli.