Dal Ministero dell’innovazione tecnologica e digitale in merito alla vicenda Fos – Prysmian, fanno sapere con una nota stampa che il bando sulla fibra ottica:”è coerente con gli interessi nazionali. Si chiama “Italia1Giga”, ed ha ricevuto in totale uno stanziamento di 3,7 miliardi di euro. Si pone come obiettivo di garantire connettività a circa 7 milioni di civici, rispettando tutte le normative in materia”. Questa la replica dunque alle segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec che hanno chiesto un incontro urgente in Confindustria con i vertici della “Prysmian”, aprendo di fatto ufficialmente la vertenza e il tavolo di crisi.
Per i sindacati ci sono circa 900 posti di lavoro, diretti e indiretti, che da anni la fabbrica garantisce. La scelta della multinazionale “Prysmian” di preferire gli investimenti in Francia, ha fatto scattare la preoccupazione tra le Rsu che hanno parlato chiaramente di “futuro a rischio” per la “Fos” di Battipaglia, storica realtà industriale leader nel settore della produzione di fibra ottica in tutt’Italia. Ed ancora il sospetto dei sindacati, secondo cui il governo nazionale preferirebbe comprare in Cina o in Corea, preferendo il risparmio alla qualità, a detta del Ministero è “priva di ogni fondamento. Il bando non mina la concorrenzialità e la tenuta occupazionale dello stabilimento Fos Prysmian di Battipaglia, che anzi dovrebbero beneficiare dei rilevanti investimenti previsti da questa iniziativa e dagli altri bandi (Pnrr) pubblicati e da pubblicare (cinque in totale)”. Intanto vi è attesa per l’ incontro in Confindustria di domani con i sindacati. La linea è quella di vederci chiaro su questo bando, nonostante le rassicurazioni del ministero. In attesa anche il mondo politico, dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, i parlamentari Federico Conte e Piero De Luca, il consigliere regionale Michele Cammarano, e la sindaca Cecilia Francese, nei giorni scorsi, avevano espresso preoccupazione per il futuro della “Fos” e per le scelte del governo. Insomma si aspettano le prime risposte concrete per i lavoratori dall’incontro di domani a Confindustria.