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Fos, c’è un compratore

Buone notizie per la Fos e per i suoi lavoratori?

Forse. Purtroppo nella ben nota e difficile situazione è doveroso procedere con cautela, ma qualcosa pare si muova all’orizzonte e pare possano addirittura essere aspetti positivi per gli operai.

Dopo varie voci che si rincorrevano sui nomi di possibili acquirenti dello stabilimento battipagliese, ce n’è adesso uno che ha preso quota e sembra essere quel nome che circolava già nelle stanze del ministero del Made in Italy che si era interessato alla vicenda. Già conosciuto in città per aver acquistato e salvato la Treofan, il bergamasco Antonio Foresti potrebbe comprare la Fos e dare dunque nuova vita alla realtà, ma soprattutto futuro concreto a chi oggi ha sostanzialmente già perso il lavoro.

Tra l’altro l’imprenditore, dopo il salvataggio in casa Treofan, ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Battipaglia. E dunque potrebbe essere anche uno spirito campanilistico a spingerlo a investire sulla Fos, un aiuto ai neo concittadini insomma.

Comunque vadano le cose, lo stabilimento ad oggi è fermo e il nuovo compratore dovrà addossarsi anche spese accessorie come, ad esempio, il rinnovamento dei macchinari che, nonostante siano capaci di produrre la famosa fibra di eccellenza nota in tutto il mondo, hanno neecessità di essere aggiornati e di essere resi ancor più competitivi su un mercato diventato difficile.

A proposito di ciò, nei palazzi romani è in discussione una nuova norma che obbligherebbe gli enti pubblici ad utilizzare fibra italiana, e quindi quella prodotta a Battipaglia, per i lavori di cablaggio, in particolare quelli finanziati dal Pnrr. Obiettivo, questo, che il dicastero di Palazzo Piacentini di via Vittorio Venero dovrebbe perseguire, esattamente come la difesa dei posti di lavoro.