Fra Nuvole e Pietre è la bizzarra circolare d’amore di un funzionario comunale. Qualcuno di voi si starà chiedendo come si possa porre in relazione il calore delle emozioni con l’apparente freddezza degli apparati burocratici.
Giacomo Giuliano con questo vademecum sentimentale prova a ridisegnare il rapporto tra cittadini e professionisti della Pubblica Amministrazione.
“Poniamo il caso che con questo provvedimento si chieda ai dipendenti di allenarsi in una straordinaria palestra emozionale e relazionale, in cui è grandioso poter stupire con premura il cittadino, esprimendo l’unicità e specificità del ruolo, sfiorando sguardi che cercano risposte, incontrando le necessità della gente, con garbo, stile e carisma. Una straordinaria opportunità di amare, che deve sorprendere con grazia inattesa chi arriva allo sportello di P.A”
La metafora delle nuvole e delle pietre racchiude la possibilità di scegliere il proprio approccio esistenziale: vivere di nuvole significa andare oltre gli aspetti materiali, consente di sognare un mondo multiforme e ricco di positività. Dare troppo rilievo alle pietre, invece, porta con sé il peso dell’immobilismo, l’impossibilità di venirsi incontro.
“Poniamo il caso che nello stesso atto si immagini che il Sindaco possa nominare un Assessore all’Amore (Personale e Servizi alla Persona), all’Etica (Servizi Sociali), all’Arte (Cultura, Eventi), alla Scienza (Lavori pubblici), alla Speranza (Bilancio- programmazione-Ambiente). Rimarrebbero libere la delega allo Stupore e quella alla Verità, per portare Innovazione e Trasparenza, con l’Utopia, lasciata all’opposizione. E non si tratterebbe solo di una questione terminologica, ma soprattutto di un cambiamento di prospettiva.”
Ecco perché l’autore, nella sua lunga esperienza nella P.A., ha cercato di trasmettere ai colleghi l’importanza di una “leggerezza efficiente” capace di rendere più gradevole il clima lavorativo e più costruttiva la non sempre facile relazione tra i cittadini e i funzionari pubblici.
“Poniamo il caso che il funzionario descriva in questo scritto i suoi dipendenti, parlando di storie incredibili, con girotondi folli, matrimoni impossibili, vigili radiosi, passando dal funambolico “gerundio” Ferdinando al centralinista che vede più di chi vede, oltre ad uno strano conflitto d’interessi dell’autore medesimo, (non si può assumere una moglie, ma si può sposare una dipendente…), sino a parlare delle assurdità da smart-working e di coloro che sono in quel posto ove i combattenti si riposano e i romantici risorgono, chiamato impropriamente “pensione”, comunicando a tutti che, al fine di far ottemperare a quanto richiesto, leggerà attentamente nei loro occhi, alla ricerca del loro talento, cercando di percepire poesia, in un contesto descritto sempre impropriamente come luogo di sopraffazione e invidia, ove non vigerebbe il merito e non potrebbe mai essere di casa l’arte di amare.”
Fra nuvole e pietre suggerisce una rivoluzione d’amore e invita a riflettere sulla necessità di cercare la bellezza ovunque, a cominciare dai più piccoli gesti quotidiani. Anche quelli che partono da una scrivania.
Il 4 gennaio, il volume sarà presentato a Capaccio Paestum presso la biblioteca Erica di piazza Santini, alle 18.00.