Non è rassicurante il resoconto presentato da Goletta Verde dopo le analisi della acque marine campane.
L’imbarcazione di Legambiente che ogni anno monitora il mare d’Italia ha presentato dei risultati molto preoccupanti e regione Campania e provincia di Salerno di certo non eccellono.
Le forti criticità, composte principalmente dall’elevata presenza batteriologica nelle acque, vengono registrate su tutta la costa ed in particolare nei pressi delle foci dei fiumi o insediamenti portuali.
Ma se a Napoli e nelle isole c’è poco da stare allegri, per il mare salernitano le cose non vanno certo meglio. Sono nove i punti dove gli esperti di Legambiente, a bordo di Goletta Verde, hanno rinvenuto elementi oltre i limiti imposti dalla legge.
La fotografia complessiva che esce fuori è che il 47% dei punti è risultato inquinato da scarichi non depurati che impattano sulla salute dell’ecosistema, del turismo e sulla salute dei cittadini, il restante 53% dei punti è risultato entro i limiti.
Interessante il focus sulla provincia, dove sono nove i punti oltre i limiti: inquinata la foce di Capo di Fiume a Licinella/Torre di Paestum, mentre i restanti otto punti sono tutti fortemente inquinati: la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno sul lungomare Tafuri, la foce del fiume Picentino a Torre Picentina e la foce del torrente Asa tra via mar Jonio ed il Lungomare Magazzeno tra il capoluogo e Pontecagnano Faiano, la foce del Tusciano, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli e la foce del rio a Laura di Capaccio Paestum.
Resta entro i limiti la Foce del fiume Testene ad Agropoli così come la spiaggia alla foce dell’Arena ad Ogliastro Marina. L’intero tratto rimane osservato speciale con continui prelievi anche da parte di Arpac, pronta ad intervenire nel caso si dovessero superare nuovamente i limiti.