Novità sulla scena del teatro. Al Ridotto di Salerno, in via Grimaldi, sarà di scena “Il narratore di verità” a cura dell’associazione culturale “Le Città Invisibili”.
Appuntamento domenica 17 marzo alle ore 18.00 col primo spettacolo e alle 21.00 col secondo.
La storia si sviluppa in una nota località italiana, dove due imprenditori avidi; dei parvenu senza scrupoli, spadroneggiano con inaudita tracotanza. Arsenio Pantone, produttore di fuochi
d’artificio, Gildo Brumenthal, allevatore di quaglie per la catena alimentare, si odiano apertamente e pur di raggiungere i propri fini loschi non esitano a calpestare la legge e strumentalizzare abitanti, ambiente e le reciproche famiglie.
Entrambe le attività rappresentano la maggiore fonte di reddito dell’intera comunità. Gildo vorrebbe a tutti i costi che suo figlio lavorasse per lui, ma il figlio, con il sostegno della madre, si ribella fino a riuscire ad andarsene e a rifarsi una vita, con tutte le maledizioni paterne possibili.
Sara, la figlia di Arsenio, si trova, invece, nella situazione opposta: fin da bambina (dopo la morte della madre, avvenuta per motivi ambigui e su cui si indagherà) ha sempre provato attrazione e curiosità verso quel mondo magico ma invalicabile.
A prendersi cura di Sara ci sono le donnemamma, dipendenti dell’azienda del padre (e, probabilmente, ex amanti pentite, e quindi il richiamo implicito alle donnine di Berlusconi) che da sempre cercano di sopperire a tutte le sue mancanze: sono loro che le danno più stimoli possibile, sono loro che le insegnano a sognare. (Bellissimo esempio di solidarietà femminile).
Il racconto raggiunge il suo culmine quando Sara Pantone, viaggiatrice di fantasia, e Lucio viaggiatore di mestiere, si incontrano.
La pièce si presenta come un giallo, con trama intrigante e complessa che tipicamente comporta crimini, segreti, spionaggio e un mystery da risolvere. Si resta attivi, costantemente impegnati nel gioco di ricollegare i vari indizi sparsi ed a rimettere insieme i tasselli narrativi di un thriller infinito.
Esattamente come l’enorme puzzle che Sara cerca ostinatamente di completare. Suspense fino alla fine. In un mondo sommerso dalle menzogne, Lucio – narratore di verità – ha il compito arduo di trovare la purezza sotto una coltre di inganni e fandonie.
Importanti sono le tematiche e, purtroppo, sempre più attuali del nostro Paese: l’inquinamento ambientale, lo sfruttamento smodato del territorio, la sofisticazione alimentare e i rischi per la salute, che spesso le aziende fingono di non sapere e che mettono a zittire con una semplice mazzetta. E poi c’è questo tema della verità e di tutte le sfumature e significati che può avere.
Nello spettacolo troviamo brani musicali dei nostri cantautori storici, da sempre orientati ed impegnati nel sociale e nel dissenso…
Il dramma è tratto dal bel libro di Tiziana D’oppido, che esordisce con uno stile coinvolgente e piacevolissimo. La forza dell’autrice lo troviamo soprattutto nel linguaggio originale e nella ricerca maniacale del vocabolo con neologismi (lumacare, spantegnare, donnemamma) e metafore inconsuete che ne rivelano lo spirito pionieristico.