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Incidenti stradali, un morto nel Cilento

Gli incidenti stradali su tutta la provincia di Salerno sono ormai all’ordine del giorno.

Nel giro di meno di due settimane, sono ben quattro le persone che hanno perso la vita sull’asfalto salernitano. L’ultima tragedia, in mero ordine cronologico, si è consumata nella serata di una domenica di fine luglio.

Il traffico sulla Cilentana, nei pressi di Centola, è sostenuto. Non da bollino nero, certo, ma nemmeno si può affermare che sia scorrevole. Un uomo, Giovanni Ambruosi di 49 anni, procede verso sud in compagnia del figlio 15enne. Nota un’auto in panne a bordo strada, si ferma e attraversa per portare aiuto. A quel punto, sopraggiunge un altro veicolo. È buio e il guidatore mai avrebbe pensato di trovarsi davanti un uomo.

Frena, prova ad evitare l’impatto ma è tardi. Ambruoso viene colpito. L’autista, alla guida di un lancia Musa sulla quale viaggiano due coppie, si ferma e chiama i soccorsi. Il 118 arriva sul luogo dell’impatto: le condizioni del 49enne sono apparse subito gravi.

Vani sono i tentativi di rianimarlo. Giovanni Ambruoso muore sull’asfalto dopo essere stato investito perché voleva aiutare qualcuno in difficoltà. A lutto la comunità di Futani, paese d’origine della vittima. dove era molto conosciuto e apprezzato da tutti proprio per il suo animo buono, lato del carattere che gli è stato fatale.

«Non ci sono parole per descrivere il dolore, lo smarrimento e il senso di vuoto che la nostra comunità vive in questi attimi tragici – le parole del primo cittadino di Futani Dario Trivelli – la comunità perde un’anima buona, uno dei raggi più forti del sole della nostra quotidianità. Gianni era e rimarrà per sempre presenza solare e cordiale di ogni angolo di strada del nostro paese».

Sulla stessa strada, che verso nord diventa poi Strada Stradale 18, in mattinata c’era stato un sinistro tra auto e scooter. Non ci sono feriti gravi, ma il traffico è stato a lungo tempo paralizzato con code lunghe anche diversi chilometri. In entrambi i casi, le dinamiche sono al vaglio di chi indaga, in particolare per la tragedia di Centola, ma pare che alla base ci sia come sempre l’alta velocità. Rimane il fatto, poi, dell’effettiva pericolosità della tragedia, un elemento testimoniato dalle tante, troppe, lapidi che adornao tragicamenti quelle strade.