Home Cronaca Morti sul lavoro, 6 in 40 giorni nella Piana del Sele

Morti sul lavoro, 6 in 40 giorni nella Piana del Sele

Sei morti in quaranta giorni nella Piana del Sele.

È altissimo il tragico tributo che il territorio ha pagato in un ristretto periodo di tempo. Numeri che, a onor del vero, coinvolgono l’intera nazione e i recenti fatti di Genova e Calenzano sono purtroppo esplicativi.

Riferendosi alla sola Piana del Sele, quindi un’area circoscritta della provincia di Salerno, sono sei i morti. Tutti operai che non hanno fatto ritorno a casa perché morti sul lavoro: incidenti, errori umani, incuria, distrazione.

Lo dirà la magistratura quali sono le motivazioni, ma il numero rimane. Sei vite spente mentre erano alle prese con il loro impiego.

L’ultimo, in mero ordine cronologico, è l’operaio di Postiglione, il 36enne Domenico Caputo, schiacciato da un camion. Andando a ritroso c’è Francesco Siani, 41enne di Battipaglia, morto dopo essere stato schiacciato da un mezzo agricolo.

In una cava battipagliese, ancora, ha perso la vita Andri Chufus, travolto da un mezzo pesante. Inutile il trasporto in ospedale per il ragazzo ucraino.

All’ospedale Ruggi d’Aragona è spirato Gennaro Buono, 60enne operaio di Montecorvino Pugliano, rimasto ferito in una fabbrica. Per lui diversi giorni di agonia e poi la morte.

Una catena di sangue che ha colpito a Eboli un indiano, morto anch’egli schiacciato. Singh Manjider aveva 49 anni.

A Ferrara, infine, in un incidente stradale ha perso la vita il 58enne Alfonso Pannullo. Morti bianche, una tragedia dopo l’altra, una piaga che, nonostante i tanti accorgimenti e i sistemi di sicurezza, continua a mietere vittime.