È stata inaugurata ieri presso il Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano Faiano la mostra “L’eleganza del cigno”. L’esposizione, che durerà fino al 27 settembre, presenta al pubblico un contesto funerario di eccezionale rilievo, portato in luce a Pontecagnano nello scorso mese di febbraio.
La sepoltura, risalente alla metà del VI secolo a.C., appartiene ad una tipologia piuttosto rara a Pontecagnano – quella delle cosiddette “tombe a cubo” -, ben documentate in altri luoghi della Campania antica, caratterizzate da un grande vaso contenenti le ossa combuste del defunto, posto all’interno di un blocco lapideo. Nel caso del recentissimo rinvenimento di Pontecagnano, il cinerario è costituito da un pregevole cratere di importazione corinzia decorato con eleganti figure di animali: cigni, pantere e cervi. L’adozione dell’incinerazione rappresenta di per sé un elemento di distinzione rispetto al più diffuso rituale dell’inumazione. Ulteriori segni di prestigio sono costituiti dalla struttura della tomba, riservata di norma ad individui di rango sociale privilegiato, e dalla forma del vaso utilizzato come cinerario, il cratere, vaso da vino per eccellenza che viene ad assumere in questo tipo di contesti un doppio significato simbolico: quello che allude alla trasformazione del mosto in vino attraverso la fermentazione e quello che evoca, tramite la cremazione, il passaggio dalla condizione mortale all’immortalità.