L’iter per la costruzione del nuovo ospedale a Battipaglia procede senza alcun tipo di problema.
La Regione Campania ha deciso di far nascere la struttura accanto a quella già esistente, ovviamente con tutti i crismi del caso. Sarà un nosocomio all’avanguardia, rispondente alle più recenti richieste, moderno, con una strumentazione pienamente tecnologica. Tutto ciò sarà possibile grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR, come in effetti si sta già facendo. Alcuni ospedali campani, solo per limitarci a questa regione, stanno acquistando tali macchinari, ma sorge un piccolissimo paradosso. Manca il personale per farli funzionare. A denunciarlo sono varie associazioni di categoria, ma anche i sindacati; essi premono su questo tipo di emergenza che è effettivamente presente e che causa le numerose problematiche oggi in essere in tutti i nosocomi.
Mancano medici, tecnici, infermieri, barellieri, in una parola manca il personale. C’è chi parla di aprire il numero chiuso a medicina, dunque permettere a quanti più giovani di avviare la carriera universitaria, chi invece vorrebbe una rivoluzione del sistema sanitario nazionale anche, o soprattutto, dal punto di vista economico. Il pensiero va quindi al futuro, a quando cioò il nuovo ospedale di Battipaglia sarà pronto, a quando ci sarà il tanto agognato taglio del nastro. L’edificio ci sarà, sarà lì a svettare imperioso, ma non è da escludere che sarà miseramente vuoto. Ad oggi mancano i lavoratori del settore sanitario e la proiezione è che la curva si abbasserà ulteriormente nei prossimi anni.
Insomma, si costruiscono cattedrali nel deserto e non si investe sul capitale umano. La sanità campana, comunque vada, ha un merito: quello di aver fatto incontare due pensieri filosofici e renderli concreti. In Campania, Vico e Zenone si fondono: corsi e ricorsi dei paradossi…