Home Cronaca Omicidi e droga, operazione dei carabinieri nel salernitano

Omicidi e droga, operazione dei carabinieri nel salernitano

Dagli omicidi alla droga, la pista delle indagini.

È stata eseguita questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Nocera Inferiore in relazione all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti svolta nella Valle dell’Irno da parte di D.V..

Le indagini sono partite dal duplice omicidio di Vincenzo Salvati e Aniello Califano, commesso nell’ottobre 2020 da Vincenzo Ansalone, di Baronissi, al culmine di una discussione nata a causa del mancato pagamento di una fornitura di cocaina. Nel corso della stessa, l’omicida esplodeva sei colpi di pistola S&W calibro 357 Magnum colpendo mortalmente le vittime. Per tale vicenda, l’assassino è stat condannato in via definitiva anche per il relativo traffico di stupefacenti.

Dal fatto di sangue, consumatosi per la gestione delle piazze di spaccio nella Valle dell’Irno, partivano le indagini congiunte tra la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, che hanno portato a verificare i nuovi equilibri nella gestione delle piazze di spaccio. Indagini che hanno portato ad altri arresti.

I carabinieri di Mercato San Severino hanno tratto in arresto in carcere Giuseppe Luzzi, Daniele Abate, Carlo Coppola, Antonio ed Emidio Barone. Arresti domiciliari per Antonio Aiello, Ivan Guarino, Damiano Liguori, Gerardo Pecoraro e Gina Rescigno. Gli arrestati sono indiziati per essersi associati tra loro allo scopo di commettere più delitti relativi al trasporto, alla detenzione, alla vendita e alla cessione al dettaglio di cocaina, crack, marijuana e hashish.

In particolare, il provvedimento cautelare ha ritenuto la sussistenza, allo stato, di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Giuseppe Luzzi, quale capo, Daniele Abate, quale organizzatore e promotore, Carlo Coppola, quale fornitore e promotore, ed Antonio Aiello, Ivan Guarino, Damiano Liguori e Gerardo Pecoraro, quali partecipi dell’associazione a delinquere che si avvaleva anche di armi e munizioni, controllando e gestendo lo spaccio di stupefacenti a Baronissi, Pellezzano e Mercato San Severino; Emidio ed Antonio Barone, padre e figlio, quali capi e promotori, e Gina Rescigno, moglie e madre, quale partecipe, di un ulteriore gruppo criminale, costituito su base familiare, egemone nella piazza di spaccio della frazione “San Vincenzo” di Mercato San Severino.