Ancora una battaglia dell’instancabile attivista per i diritti dei disabili Christian Durso la cui attenzione si sposta adesso sul Parco Archeologico di Elea – Velia ad Ascea.
Uno dei tanti luoghi della cultura dove Durso si sarebbe voluto recare per godere delle bellezze storiche ad artistiche. Una volontà che però è stata repressa dall’impossibilità per chi, come lui, è affetto da una patologia che lo costringe su una sedia a rotelle. «Già all’ingresso a valle, prima di arrivare alla biglietteria, mi sono imbattuto in un percorso con brecciolino dove le ruote della carrozzina affondavano e sbandavano, sicuramente un suolo non ideale al transito di sedie a rotelle.
Poco dopo l’ingresso ho trovato non poche difficoltà a percorrere la zona pianeggiante, non essendoci indicato alcun percorso meglio attrezzato alle carrozzine, e comunque ho incontrato pavimentazione dissestata e anche l’unico scivolo per disabili in alluminio presentava uno spazio di qualche centimetro sul punto in alto, nella griglia di metallo dove potrebbe incastrarsi una ruota delle carrozzine, cosa che potrebbe essere potenzialmente pericolosa anche per i pedoni.
Inoltre risulta che anche nell’anno 2003 furono effettuati lavori di restauro da parte della Sovrintendenza Archeologica di Salerno. Quindi sia per l’anno 2021 che per l’anno 2003 ogni opera di manutenzione andava fatta tenendo conto delle leggi precedenti e già in vigore sull’abbattimento delle barriere architettoniche».
L’attivista ha già scritto a Unesco, Soprintendenza e Governo per chiedere l’abbattimento di barriere architettoniche e per rendere l’intera area visitabile da tutti.