«È stata l’esperienza più bella mia vita». Con queste parole, e con tanta emozione, il commissario straordinario del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, già presidente, Tommaso Pellegrino lascia la guida dell’ente. «È un bilancio assolutamente positivo – ha detto – ma adesso il mandato termina e qualcun altro dovrà prednere le redini del Parco. Non auspico nomi, ma soltanto che non ci siano altri anni di commissariamento». A questo punto, la sede è vacante ed impazza il totonomi.
Prima è doveroso però fare chiarezza: nel decreto legge Semplificazioni del 2020, è stato deciso che la nomina arrivi direttamente del Ministero dell’Ambiente e non più sulla base di una triade di nome forniti dalla Regione di appartenza dell’Ente Parco. Questo cambia molto gli scenari: il nome non sarà imposto da Vincenzo De Luca, ma arriverà dal ministro Gilberto Pichetto Fratin e quindi con partecipazione del governo Meloni. Sarà dunque un nome di destra? Molto probabile e i papabili sono diversi. Profili che si stanno rafforzando negli ultimi tempi sono quelli di Marcello Feola, cilentano e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, di Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina e anch’egli di Fratelli d’Italia, ed infine Costabile Spinelli, già sindaco di Castellabate ma vicino a Forza Italia.
La nomina di quest’ultimo potrebbe arrivare per un piccolo gioco politico: in Campania, c’è da sostituire anche il presidente del Parco del Vesuvio. Se quest’ultimo ente dovesse toccare al partito di Giorgia Meloni, si libererebbe una casella per il Parco del Cilento e Spinelli avrebbe la strada spianata. L’appannaggio a destra della futura guida dell’ente con sede a Vallo della Lucania è cosa certa e dalla corsa vengono tagliati fuori Michele Buonomo di Legambiente, dirigente regionale e nazionale, Simone Valiante, già deputato del Partito Democratico e politico di lungo corso, Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente di commissione dell’area marina protetta di Camerota, Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento, Cono D’Elia, vicepresidente uscente, e tanti altri che orbitano a sinistra. sarà interessante capire chi sarà il successore di Pellegrino e soprattutto capire se la politica influenzerà i rapporti tra Parco ed enti locali, in un periodo storico di forte crisi e di paura verso il domani. È necessario un cambio di rotta. ma chi verrà dal mese di gennaio ne sarà capace? Il Parco cambierà aspetto? Si riuscirà a vincere la dura lotta contro lo spopolamento? Come sempre, l’ardua sentenza la si lascia ai posteri…