Un’alta colonna di fumo nero, odore acre, aria irrespirabile. Questa la situazione a Persano dove, nel comprensorio militare, erano stoccate le famigerate ecoballe contenenti i rifiuti provenienti dalla Tunisia, terra in cui erano arrivati con provenienza Campania.
Insomma, una volta tornati indietro vennero stoccati a Persano. Una lunga vicenda che ha avuto come triste esito le fiamme di ieri sera, capaci di distruggere circa 60mila tonnellate di spazzatura.
Sul posto, per avere la meglio sulle fiamme, sono giunte ben tre squadre di Vigili del Fuoco: Agropoli, Eboli e Salerno, ed in loro supporto anche due autobotti da Napoli e Caserta. Al momento, l’incendio è sicuramente contenuto ma del fumo continua ad alzarsi e nel circondario l’aria è ancora molto pesante. Lo smaltimento dei rifiuti, ora distrutti, era stato affidato proprio ieri.
Una vicenda che fa molto pensare ed infatti il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola parla di atto doloso. «I criminali dovranno pagare – dice – per lo smaltimento delle ecoballe non si è potuto intervenire prima perché c’era il sequestro dell’autorità giudiziaria. Poi, nelle settimane scorse, è avvenuto il dissequestro e ieri dovevano partire gli interventi di rimozione». I fatti, ovviamente, scatenano il dibattito politico.
Bisogna assolutamente accertare le cause dell’incendio perché in questa storia c’è una lunga scia di reati che culminano anche in un disastro ambientale che come al solito ricade su Serre e sulla piana del Sele – dice il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone -presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente perché in questa vicenda bisognerà andare fino in fondo». Dello stesso avviso è il deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli il quale annuncia a sua volta interrogazione a Pichetto Fratin.
«Quelle che arrivano da Persano sono immagini devastanti – le sue parole – Occorre intervenire con urgenza e, ne siamo certi, il governo nazionale, a dispetto di quanto fatto fino ad oggi, non si volterà dall’altra parte».
«Sono molto preoccupato dalle possibili conseguenze di questo rogo – dice il consigliere della Lega Aurelio Tommasetti – tra l’altro in una zona già martoriata nel corso degli anni. Stiamo assistendo a scene da “Terra dei fuochi”. Si arriva a questo punto dopo aver perso oltre due anni per lo smaltimento e qui le responsabilità politiche a ogni livello sono evidenti».
Questi rifiuti erano partiti dalla Campania in direzione Tunisia. Lì, però, il governo locale ha rispedito al mittente il carico perché non ritenuto idoneo o conforme rispetto a quanto annunciato. I rifiuti sono dunque tornati in patria e venne individuato persano come luogo per stoccarli.
Tante furono le proteste di sindaci e abitanti, riuniti in comitato, ma è servito davvero a poco. Tante anche le promesse da parte della politica e adesso viene scritta la parola fine, nel modo più tragico e devastante possibile.
Questo pomeriggio vertice in prefettura.