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Persano, insorge l’Associazione Militari

Il rogo di Persano porta con sé molti strascichi. Tra la popolazione preoccupata per la qualità dell’aria, c’è anche chi pensa ai militari.

Dopo la lettera della madre di uno di loro al governo, interviene ora l’Associazione Sindacale Professionisti Militari che lancia un comunicato molto particolare, nel quale chiede interventi e chiarimenti sulla situazione del comprensorio e sulla salute di chi lo abita.

«Nei giorni scorsi – denunciano – agli impiegati del comprensorio è stata verbalmente vietata, quindi nulla di scritto, qualsiasi attività all’aperto fino all’8 di settembre a causa degli effetti dell’incendio. Nonostante la nostra richiesta, però, non c’è stata alcuna informativa sui rilievi fatti sull’inquinamento atmosferico. È un ritardo inaccettabile, un aspetto che alimenta dubbi e timori.

Si sta giocando con la salute del personale – aggiungono i sindacalisti – in un contesto così delicato dovrebbe essere fondamentale la piena consapevolezza dei rischi per la salute di chi opera nell’area. Il fumo e le sostanze tossiche sprigionate rappresentano un pericolo reale e immediato. Si mette a rischio il benessere dei militari violando i più basilari principi di sicurezza sui luoghi di lavoro, come previsto da leggi apposite.

La trasparenza deve essere al centro di ogni comunicazione: i militari devono essere informati tempestivamente sui rischi a cui sono esposti, e sui risultati dei monitoraggi ambientali condotti dall’Arpac Campania. Tali risultati sono essenziali non solo per comprendere la portata del danno, ma anche per adottare ulteriori misure di protezione, se necessario».

L’associazione chiosa poi con parole forti: «La situazione a Persano rappresenta infatti un chiaro monito sull’importanza di una gestione proattiva e responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro, specialmente in contesti complessi come quelli militari. Non tollereremo che la salute dei lavoratori sia messa in secondo piano, e rimarremo in prima linea nella difesa dei loro diritti».